GdF: Ragusa, truffa da 4 milioni di euro ai danni dei risparmiatori. Arrestati 3 responsabili

Oriol De Luca

Sceglievano con cura i loro clienti a cui proporre i loro vantaggiosissimi investimenti, preferibilmente a persone anziane, che avessero una cospicua dote di risparmi e che non facessero troppe domande, cosicché potessero raccogliere più soldi possibile senza dare troppe spiegazioni e poi girarli sui loro conti correnti.
Si è conclusa con 4 ordinanze di custodia cautelare in carcere (una delle quali non eseguita per irreperibilità del soggetto destinatario nl frattempo trasferitosi all’estero), l’ennesima truffa da oltre 4.000.000 di euro ai danni di malcapitati risparmiatori che i finanzieri del Comando Provinciale di Ragusa hanno scoperto dopo un’indagine avviata nel 2017 a seguito di una denuncia.
Il sistema di frode escogitato dai quattro (e che oggi si trovano a dover rispondere del reato di associazione a delinquere finalizzata all’esercizio abusivo della raccolta del risparmio, fatture false appropriazione indebita e truffa aggravata ai danni di circa 70 famiglie), era semplice ma assai remunerativo, almeno per loro.
Individuata con cura la potenziale vittima, i truffatori (tra i quali figurano due imprenditori e due promotori finanziari) gli proponevano quindi un interessante investimento nel campo immobiliare e che – a detta loro – era caratterizzato da rischi bassissimi, possibilità di smobilizzare il capitale investito in qualsiasi momento e, naturalmente, rendite davvero molto alte.
Per ingannare ancor meglio le persone che gli avevano affidato i loro risparmi, spesso quelli di un’intera vita, i truffatori provvedevano altresì ad emettere periodicamente delle cedole, contabilmente giustificate come “anticipi sugli utili”, che altro però non erano se non un’altra forma d’inganno attraverso la quale guadagnare del tempo al fine di appropriarsi indisturbati del denaro altrui, in alcuni casi facendo persino ricorso all’emissione di fatture false per lavori di edilizia, ciò grazie alla collaborazione di un imprenditore compiacente che poi provvedeva a girare il denaro sui conti correnti degli altri suoi complici.
Nella realtà, i contratti che i responsabili della truffa avevano fatto sottoscrivere alle loro vittime erano “contratti di associazione in partecipazione” riconducibili ad una società a ristretta base azionaria. In parole povere si tratta di una possibilità prevista dalla legge che consente alle società di ottenere finanziamenti in partecipazione da soggetti associati, senza che però questi acquisiscano la veste di soci.
Secondo quanto previsto dalla norma, i sottoscrittori di tali contratti debbono in ogni caso essere costantemente informati e liquidati nel caso in cui il progetto dagli stessi finanziato consegua degli utili, speranza che in questa circostanza veniva però sistematicamente disattesa.
La società che avrebbe dovuto realizzare il complesso residenziale finanziato dai malcapitati investitori verrà ora affidata alla gestione di un amministratore giudiziario nominato dal Tribunale, mentre l’immobile di proprietà della società stessa (avente un valore stimato un 2,5 mln. di euro e ad oggi ancora in costruzione) servirà per risarcire fin dove possibile gli associati, alcuni dei quali sono arrivati a perdere anche mezzo milione di euro con immaginabili ripercussioni sulle loro vite e su quelle dei loro familiari.
Nell’evidenziare che esistono molteplici forme d’investimento nei quali impegnare con fiducia i propri soldi, e che in linea di massima si dovrebbe sempre diffidare di chi promette ritorni veloci e con utili roboanti, la Guardia di Finanza ricorda a tutti i cittadini che è in ogni momento possibile denunciare eventuali truffe commesse nel settore della raccolta del risparmio, contattando il numero di pubblica utilità del Corpo “117” attivo – 24 ore su 24 – in tutto il territorio nazionale.