GdF: Roma, Operazione “Spiagge Libere”, sequestrati 80.000 capi di abbigliamento con i marchi di fabbrica contraffatti degli outfit più richiesti

Enrico Fiorenza

Erano i “concessionari” (ovviamente non autorizzati) sul litorale laziale di marchi famosi quali “Hogan”, “Adidas”, “Nike”, “Fendi”, “Burberry”, “Prada”, “Michael Kors” ecc., ovvero dai capi di abbigliamento più richiesti e tutti rigorosamente contraffatti. Un business illegale superiore al milione e 500mila euro che i finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno però scoperto proprio a ridosso dell’apertura della stagione balneare arrestando, tra le località romane di Ardea e Fregene, due soggetti mentre altri tre sono stati assoggettati ad obbligo di dimora.
L’ennesima operazione condotta a contrasto della contraffazione dei marchi di fabbrica ed a tutela dell’economia legale del settore, era partita proprio dall’osservazione di questo illecito commercio esercitato sugli arenili, per poi sfociare in un’indagine vera e propria, peraltro integrata da pedinamenti e intercettazioni telefoniche compiute su alcuni soggetti sospettati di gestire su larga scala tale attività.
Rinvenendo 7 siti occulti, tra i quali alcuni fatiscenti laboratori clandestini e box di stoccaggio, le fiamme gialle capitoline hanno così assestato un durissimo colpo all’organizzazione di contraffattori – della quale facevano parte 2 italiani e 6 magrebini – sottraendogli oltre 80.000 capi di abbigliamento pronti per essere rivenduti, già dai prossimi giorni, sulle spiagge della regione.
Per rendere un’idea di come il gruppo criminale si muovesse con abilità manageriale sul “mercato del falso”, basti considerare che al fine di evitare ogni “svalutazione” dei propri prodotti e tutelare la propria “rete” di minuta vendita, a tutti i propri collaboratori veniva imposto un rigido “listino-prezzi” per il quale, ad esempio, una polo con finto marchio “Burberry” non poteva essere ceduta a meno di 25 euro, così come per una finta sneakers “Hogan” non poteva scendere sotto i 35 euro.
L’operazione, denominata “Spiagge Libere” e che ha visto l’impiego di oltre 30 finanzieri, si inserisce in un ben più ampio contesto operativo che la Guardia di Finanza sta conducendo con grande attenzione su tutto il territorio italiano a garanzia del “Made in Italy”, nonché degli operatori produttivi e commerciali che lavorano nel pieno rispetto delle regole molti quali, proprio in concomitanza del periodo estivo, vedono fortemente minacciati i propri fatturati a causa di quell’inaccettabile forma di concorrenza sleale rappresentata dai marchi di fabbrica contraffatti.
Nel sensibilizzare i cittadini su un fenomeno dietro il quale molto spesso si celano i loschi interessi della criminalità organizzata, la Guardia di Finanza ricorda che l’acquisto di prodotti di questo genere prevede una sanzione amministrativa da 100 sino a 7.000 euro, comportando in alcuni casi una denuncia penale per il reato di ricettazione nel caso in cui gli stessi “prodotti-fake” siano ceduti – a qualsiasi titolo – a terze persone.