GdF scopre maxievasione

Tiziana Montalbano

Il Comando Tutela Finanza Pubblica della Guardia di Finanza ha monitorato, nell’ambito delle attività volte al contrasto dell’evasione fiscale, il settore delle locazioni di unità immobiliari ospitanti antenne e ripetitori. L’affermarsi delle nuove tecnologie per la trasmissione digitale dei dati ha comportato l’installazione di impianti radioelettrici (antenne e ripetitori) in tutte le aree geografiche, in modo da assicurare la copertura del segnale, l’incremento del bacino d’utenza e, quindi, un efficace “presidio” del segmento di mercato attraverso l’offerta di servizi qualitativamente migliori. Il monitoraggio delle migliaia di posizioni contrattuali accese con i gestori di telefonia e la successiva analisi centralizzata dei dati aggregati ha permesso di individuare canoni di locazione corrisposti per un totale di circa 110 milioni di euro, nonché di predisporre un piano d’intervento in ambito nazionale,  messo a punto dal dipendente Nucleo Speciale Entrate della Guardia di Finanza – che, nella sua prima fase esecutiva, ha consentito di segnalare il recupero a tassazione di base imponibile, ai fini delle imposte dirette, pari a circa 20 milioni di euro. Gli evasori così individuati, che sostanzialmente hanno omesso di dichiarare i redditi percepiti come “redditi diversi”, sono, in genere, privati cittadini, proprietari o titolari di un diritto reale di godimento su unità immobiliari, terreni e lastrici solari. Complessivamente sono state eseguite dai Comandi territoriali della Guardia di Finanza 450 verifiche fiscali corrispondenti alle posizioni più significative, soprattutto nelle Regioni Lazio, Campania e Sicilia. Le risultanze agli atti potranno, però, innescare ulteriori controlli. L’attività ispettiva, che ha interessato i periodi d’imposta dal 2002 al 2005, ha permesso alle Fiamme Gialle di portare alla luce anche degli evasori totali, resisi responsabili della mancata presentazione della dichiarazione dei redditi.