GdF: Sondrio, esercitazione in alta quota tra gli elicotteri ed il soccorso alpino delle Fiamme Gialle

Oriol De Luca

Si è appena conclusa in Valtellina un’importante esercitazione congiunta tra i mezzi del Servizio Aereo del Corpo ad alcuni Reparti del Soccorso Alpino Guardia di Finanza (SAGF), che ha avuto per scenario l’impervia ma certamente spettacolare zona montana delle “Torri di Fraele” (SO) che raggiungono i 2.500 mt. di altitudine.
A prendere parte all’esercitazione i piloti e gli elicotteri della Sezione Aerea GDF di Varese, nonché i tecnici di soccorso alpino in forza alle stazioni SAGF di Sondrio, Madesimo (SO), Bormio (SO) ed Edolo (BS).
Per operare attività di soccorso in ambienti montani d’alta quota è senza dubbio fondamentale raggiungere la zona delle operazioni con tempestività e con altrettanta tempestività trasportare a valle anche eventuali feriti, ed è proprio questo lo scopo di queste esercitazioni: implementare l’addestramento dei piloti di elicottero al volo in alta montagna, nonché integrare le due componenti (quella aerea e quella del SAGF) dandogli così modo di affinare e sviluppare comuni procedure operative.
Operare in zone montane, infatti, vuol dire affrontare un ambiente totalmente differente dagli altri e che è caratterizzato da sue particolari difficoltà, legate sia al repentino mutare delle condizioni metereologiche, sia alle caratteristiche di queste zone alpine che nelle diverse stagioni si presentano con scenari molto diversi tra loro, ma pur sempre contraddistinti da molte difficoltà oltre che da concreti elementi di pericolo non sempre totalmente prevedibili; pericoli che vanno dunque compresi ed affrontati anche per mezzo di un’attività addestrativa ripetuta e “mirata” proprio a tal scopo.
Non c’è dubbio, infatti, che l’impiego di mezzi aerei appositamente “configurati” per queste particolari attività operative abbia nel tempo aumentato le capacità d’intervento dei tecnici di soccorso alpino tuttavia, anche per i finanzieri del SAGF (ovvero per coloro che materialmente si trovano poi a posare gli scarponi sulla roccia), è fondamentale acquisire una idonea conoscenza dei limiti tecnici così come delle potenzialità del mezzo aereo affinché il “dialogo operativo” tra chi sta a terra e chi si trova in aria avvenga con fluidità e senza alcun fraintendimento, minimizzando dunque i rischi che sono insiti in queste attività e massimizzando, invece, le possibilità che gli interventi si possano concludere con il miglior risultato possibile, quello della salvaguardia di vite umane.