Gdf: Torino, Operazione "Araba Fenice"

Gabriel Romitelli

Cinque fratelli libanesi, tre dei quali residenti in Italia, sono stati denunciati dai finanzieri del Comando Provinciale di Torino, a capo di un’indagine durata oltre due anni nel settore del riciclaggio di denaro sporco e del finanziamento a gruppi terroristici internazionali.

L’operazione delle fiamme gialle del capoluogo piemontese, battezzata “Araba Fenice” e condotta con il prezioso ausilio dell’F.B.I. statunitense nonché dell’Europol, ha permesso di far luce sulle attività dei 5 libanesi sospettati di aver avuto un ruolo significativo in un vasto meccanismo di riciclaggio internazionale sviluppatosi tra il Libano, l’Italia, la Germania, il Belgio e l’Africa centrale.

Il denaro, verosimilmente di provenienza illecita, sarebbe giunto in territorio italiano direttamente dal Libano attraverso canali finanziari non tracciati come il sistema “Hawalla”, nonché da operatori finanziari esteri, e quindi riciclato anche grazie al coinvolgimento di persone fisiche e giuridiche operanti in Italia.

Secondo gli inquirenti tale attività sarebbe principalmente stata favorita da aziende riconducibili agli indagati, attraverso l’immissione di ingenti disponibilità finanziarie provenienti dal Medio Oriente e ufficialmente impiegate nel commercio di autovetture e macchinari industriali usati, acquisiti in Italia ed in altri Paesi europei per poi essere destinati all’imbarco al porto di Anversa per la successiva vendita in Paesi africani.

La scrupolosa analisi delle anomale movimentazioni finanziarie che la Guardia di Finanza torinese ha operato nei confronti dei fratelli libanesi ha fatto emergere, tra l’altro, forti dubbi sulla lecita provenienza dei beni oggetto del loro commercio.