Guardia di Finanza: Livorno scoperto falso promotore finanziario

Enrico Fiorenza

Avevano ereditato un milione di euro da un parente che viveva in Marocco ma poi, allettati da facili guadagni prospettati da un finto promotore finanziario, sono stati presto ridotti all’indigenza.
E’ questo il riassunto dell’ennesima truffa finanziaria scoperta dai finanzieri del Comando Provinciale di Livorno e che ha visto quale protagonista in negativo un 58enne originario di Avellino il quale, ricevuto in varie tranche quasi tutto l’importo di quel generoso lascito parentale, non ha fatto fruttare quanto promesso alle sue vittime semplicemente perché non era stato effettuato nessun investimento finanziario, salvo l’acquisto di lingotti d’oro e di unità immobiliari che il responsabile del raggiro aveva compiuto, ovviamente per sé, con l’aiuto del figlio allo scopo di dissimulare la provenienza di tutto quel denaro.
La vicenda, venuta alla luce a seguito di una querela presentata alle fiamme gialle labroniche da due persone (rispettivamente madre e figlio), all’inizio sembrava effettivamente un buon investimento poiché il truffatore aveva fatto percepire ai due per qualche tempo 210 euro al mese che, spacciati come interessi in positivo, altro non erano che uno specchietto per le allodole.
Le due vittime, infatti, vista l’alta redditività di quel facile investimento, si convincevano ad affidare al finto promotore quasi tutta la loro eredità che però spariva in breve tempo con il loro “promoter” senza ovviamente fruttargli più un solo centesimo, mentre lui addirittura se la spassava in uno chalet di montagna come beffardamente dimostrato attraverso una foto invitagli in occasione della Pasqua del 2016.
In soccorso dei due truffati, che ormai non avevano più neppure i soldi necessari al pagamento della casa dove vivevano in affitto, intervenivano a questo punto le investigazioni dei finanzieri livornesi i quali, ricostruendo le tracce lasciate da quella non certo indifferente quantità di denaro, accertavano come il falso promotore avesse girato in favore di suo figlio (un 27enne ora indagato per riciclaggio) il denaro affidatogli tramutato poi nell’acquisto di lingotti d’oro, giroconti e disposizioni finanziarie in favore di alcune società a lui riconducibili, nonché pagamenti verosimilmente destinati all’acquisto di unità immobiliari.
Raccolti sufficienti elementi probatori nei confronti dei due, all’Autorità Giudiziaria inquirente non è restato che emettere un decreto di sequestro preventivo di 10 appartamenti, 7 garage, 2 negozi e 8 terreni ubicati nelle province di Avellino, Napoli e Caserta sino all’importo della somma complessivamente raggirata ai due (947.000 euro).
La Guardia di Finanza raccomanda ai cittadini di investire i propri soldi affidandosi solo ad operatori finanziari regolarmente autorizzati, e che per segnalare ogni possibile truffa è sempre possibile contattare il numero di pubblica utilità del Corpo “117” attivo – 24 ore su 24 – in tutto il territorio nazionale.