Guardia di Finanza: stroncato un vasto traffico illegale di specie animali protette

Emidio Lasco

Ufficialmente avrebbero dovuto raggiungere una società di San Marino specializzata nel settore dell’acquariologia, ma gli oltre 25.000 pesci tropicali (tra cui figurano pesci Chirurgo Gola Bianca, pesci Angelo e pesci Angelo Imperatore, pesci Leone e crostacei come il Lysmata Debelius o gambero rosso) nonché quasi due tonnellate di coralli duri vivi presumibilmente asportati devastando le barriere coralline, stavano invece per essere smistati presso decine di negozi sparsi in tutto il territorio nazionale in aperta violazione della normativa nazionale e internazionale del settore, tra cui la nota Convenzione di Washington che tutela la fauna e la flora in via di estinzione.

E’ questo il sunto dell’operazione “Acquarius” che i finanzieri del Gruppo di Fiumicino e gli agenti del Corpo Forestale dello Stato – Servizio Cites hanno condotto presso l’aeroporto di Fiumicino.

L’indagine di finanzieri e forestali, coordinata dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia, era partita da alcune spedizioni provenienti da Singapore e dell’Indonesia, peraltro accompagnate da una regolare documentazione doganale e dalle certificazioni CITES (acronimo di Convenzione sul commercio internazionale delle specie in pericolo) necessarie per questo particolarissimo tipo di merci.

Pesci e coralli, però, con la compiacenza di un grossista di Monterotondo (RM), non avrebbero mai terminato il loro lunghissimo viaggio verso San Marino, mentre erano invece pronti per essere dirottati da nord a sud del territorio italiano, come poi dimostrato dal blitz delle fiamme gialle guidate dal Colonnello Ernesto Bruno e degli agenti forestali del CITES, che hanno sorpreso numerosi furgoni e auto di commercianti pronti a spartirsi il prezioso carico ben lontani dalla Repubblica del Monte Titano, bensì in un anonimo piazzale sito nei pressi dell’area cargo dello scalo aeroportuale capitolino.

La maggior parte delle specie sequestrate, tra l’altro, sono in via di estinzione ed anche in questo fondamentale aspetto che risiede l’importanza dell’operazione che, oltre a non prolungare le sofferenze degli animali dovute a un ulteriore trasporto in condizioni tutte da verificare e che li avrebbero ancor di più esposti alle malattie o alla morte, ha impedito che ignari acquirenti, peraltro in concomitanza con il periodo natalizio, concludessero con i loro acquisti l’imponente frode doganale che era alla base delle ben remunerative attività di vendita.

I sei responsabili del traffico, unitamente al grossista eretino, sono stati denunciati per i reati di maltrattamento di animali, violazioni alle leggi e ai regolamenti inerenti all’importazione e alla commercializzazione di specie animali protette dalla Convenzione di Washington, nonché per contrabbando aggravato.

Tutti gli animali sequestrati dai finanzieri e dai forestali sono salvati e trasferiti con le necessarie cautele presso l’Acquario di Livorno e il Museo di Storia naturale di Calci (PI), specializzati nella cura e nel mantenimento di questi meravigliosi animali. 

La Guardia di Finanza invita anche gli appassionati di acquariologia che voglio coltivare la loro passione in maniera ecosostenibile e nel rispetto delle leggi, a segnalare attività commerciali che realizzano vendite illegali e clandestine di specie animali al numero di pubblica utilità del Corpo “117” attivo gratuitamente – 24 su 24 – su tutto il territorio nazionale.