Il Carnevale di Venezia “Made in China” non convince la Finanza

Gabriel Romitelli

Circa 2.000.000 di articoli carnevaleschi sono stati sequestrati dai finanzieri del Comando Provinciale di Venezia, al termine di una penetrante attività di controllo condotta a tutela dei consumatori e del Made in Italy.

Il Carnevale di Venezia, come noto, è un evento che richiama nel capoluogo veneto centinaia di migliaia di visitatori, e questo costituisce un momento favorevolissimo per chi commercializza prodotti collegati con questo momento di festa conosciuto in tutto il mondo, purtroppo anche per chi non rispetta le regole.

Ed è proprio in questo contesto che si sono mosse le fiamme gialle veneziane, le quali hanno cominciato a controllare magazzini e depositi alla ricerca di prodotti non sicuri; ricerca peraltro allargata anche alla provincia di Padova e in Brianza.

Verificando la documentazione rinvenuta nei negozi gestiti da cittadini di etnia cinese, i militari sono presto riusciti a risalire all’intera filiera di approvvigionamento di questi prodotti, nonché i depositi dove gli stessi erano stoccati in attesa delle imminenti vendite.

Da questi controlli è così emerso come gli articoli carnevaleschi “Made in China”, tra cui abiti, maschere, trucchi e giocattoli, fossero privi dei necessari certificati di conformità e sprovvisti del marchio di sicurezza “CE”, ai quali si affiancano anche 270mila altri prodotti recanti il  marchio di fabbrica contraffatto.

Molti i casi in cui lo stesso marchio “CE” è risultato essere contraffatto, con l’evidente intento di trarre in inganno il consumatore finale il quale non immagina di aver acquistato un prodotto potenzialmente pericoloso per la sua salute o per quella dei bambini ai quali lo stesso prodotto è spessissimo destinato.