Il futuro dell’uomo è nello spazio

redazione

Il futuro dell’uomo è nello spazio. Mezzo secolo dopo il lancio del primo astronauta della storia, Yuri Gagarin, l’umanità è sempre più proiettata oltre l’atmosfera terrestre, per studiare il cosmo, lavorare in orbita, ma anche per semplice turismo. Ne sono convinti gli esperti che si riuniranno venerdì 10 maggio presso il Grand Hotel Parco dei Principi a Roma per una tavola rotonda sul tema “Oltre i confini della Terra. Vivere e viaggiare nel Sistema Solare”. Questo incontro, rivolto soprattutto a giovani ed appassionati e a ingresso libero, si svolgerà a conclusione della 17th International Space Conference, che fino a dopodomani riunirà nella capitale circa 300 esperti spaziali provenienti da 21 Paesi di tutto il mondo, tra cui anche Russia, Cina, Giappone, India e Arabia Saudita.Il programma della tavola rotonda prevede tre interventi: “Condizioni meteo spaziali: Sole, asteroidi e detriti spaziali”, di Mauro Messerotti, dell’INAF-Osservatorio Astronomico di Trieste; “Il fascino delle stelle, dalla carta stampata al web”, di Enrica Battifoglia, giornalista, responsabile del canale Scienza & Tecnica dell’agenzia Ansa; e “Il futuro dell’uomo nello spazio”, di Simonetta Di Pippo, responsabile dell’Osservatorio per la Politica Spaziale Europea presso l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI). I lavori saranno aperti da Benito Pagnanelli, presidente dell’International Space Conference, e moderati dal giornalista Luciano Castro. E’ prevista la proiezione di video sulle attività spaziali e la possibilità per il pubblico di rivolgere domande agli esperti. Il programma dettagliato è disponibile su www.prsforspace.com.Si è aperta oggi, intanto, la 17th International Space Conference, organizzata da Pagnanelli Risk Solutions Ltd. Al centro di questo incontro, i vari pericoli provenienti dallo spazio, di origine naturale o umana: gli effetti delle tempeste spaziali di origine solare, l’impatto con la Terra di meteoriti e asteroidi, l’aumento di detriti spaziali in orbita terrestre e anche le aggressioni del cyber-terrorismo. Vi partecipano esperti delle maggiori Agenzie e Organizzazioni spaziali internazionali (tra cui Nasa, Esa, Inmarsat, Arianespace, la francese Cnes, la tedesca Dlr, la britannica Uk Space Agency e la norvegese Nsc), oltre a rappresentanti del Parlamento e della Commissione Europea. Nutrita anche la partecipazione da parte dell’Italia: Agenzia Spaziale Italiana (ASI), Dipartimento della Protezione Civile, Aeronautica Militare, Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e industrie specializzate come Thales Alenia Space e Telespazio.