Il mondo post pandemia: come sopravvivere al lavoro nel new normal?

redazione

Il punto di partenza è chiaro: niente sarà più come prima. La pandemia, nel bene e nel male, ha modificato le regole del gioco e costretto le aziende a compiere un salto tech generazionale

in pochi mesi. I progetti di trasformazione digitale che prima impiegavano anni per essere implementati, sono stati accelerati in un modo senza

precedenti e alcune applicazioni critiche sono state messe in produzione in poche settimane. Le organizzazioni hanno dovuto assicurare la

business continuity il più velocemente possibile, ma quella che è stata la necessità per sopravvivere a un evento inaspettato deve ora diventare la

normalità, perché il processo di digitalizzazione non si limita a premere un pulsante una volta sola per fare in modo che alle decisioni aziendali

segua il raggiungimento degli obiettivi, ma deve essere un cammino quotidiano condiviso dal top management e da tutta l’azienda. Gli ultimi mesi

hanno evidenziato come l’intero ecosistema IT dovrebbe agire come una singola community, con tutte le realtà che collaborano a supporto della

digitalizzazione del Paese, questo anche per sopperire a una mancanza di competenze che a volte può essere un freno, quando ci si approccia

a nuove realtà tecnologiche. L’obiettivo deve essere continuare a supportare la digitalizzazione delle aziende per fare in modo che possano gestire

e assicurare la propria business continuity, sia che passi attraverso il ritorno dei lavoratori in azienda, sia che la forza lavoro continui a operare da

remoto.

Assicurare la continuità operativa attraverso i workflow digitali

Come fare? La soluzione passa attraverso la modernizzazione di tutti quei processi che

prima venivano svolti manualmente o in presenza e la trasformazione del luogo di lavoro da

tradizionale a un digital workplace, che permette di lavorare ovunque e in qualsiasi momento,

superando le barriere fisiche legate a un posto ben preciso e assicurando così la continuità operativa

in qualsiasi circostanza.

 

La digitalizzazione dei workflow è un processo chiave di questo percorso, perché permette di

modernizzare e ripensare i processi che prima dovevano essere compiuti manualmente, o con

tecnologie non più adatte al contesto attuale, e di poter gestire le criticità anche da remoto. Ad

esempio, se un dipendente avesse bisogno di sostituire un device, per l’azienda sarebbe un punto

critico riuscire a gestire questa operazione senza che le persone coinvolte si trovino fisicamente

insieme e nel minor tempo possibile. Un workflow digitale in grado di mettere in comunicazione il

dipendente, l’IT, il procurement ed eventualmente le HR risolverebbe il problema e sostituirebbe il

device difettoso in pochi click e senza ricorrere a  dispendiose telefonate o alla compilazione di

form cartacei.

 

Lo stesso varrebbe per un nuovo dipendente che affronta l’onboarding, grazie ai workflow digitali

sarebbe in grado di gestire tutte le procedure burocratiche e le necessità tecniche (Pc, telefono

etc.) da remoto così come eventualmente in azienda, e nel minor tempo possibile.

 

È in questo che ServiceNow è specializzata, la digitalizzazione dei processi nelle aziende per

assicurare loro la continuità e il raggiungimento degli obiettivi di business, grazie all’automazione e

a una continua ricerca in ambito di intelligenza artificiale e machine learning che creano allo stesso

tempo anche le migliori esperienze uente.

A cura di Filippo Giannelli, Responsabile ServiceNow per l’Italia