Immigrazione: alto il livello di sorveglianza del Mediterraneo

Roberto Imbastaro

Nella mattinata odierna, presso la Direzione Centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere, è stata firmato il protocollo d’intesa tra il Dipartimento della Pubblica Sicurezza e il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, finalizzato a migliorare lo scambio informativo tra i sistemi che le rispettive amministrazioni utilizzano nell’azione di contrasto ai sodalizi criminali dediti al traffico di esseri umani e nell’attività di salvataggio delle vite in mare.Prima della firma del protocollo, il Prefetto Rodolfo Ronconi, Direttore Centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere, e l’Ammiraglio Ispettore Capo Pierluigi Cacioppo, Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, hanno sottolineato l’esigenza che sia continuamente alimentato lo scambio informativo tra tutti i Comandi che, quotidianamente, sono impegnati a mantenere elevato il livello di sorveglianza nel Mar Mediterraneo, attraverso l’attività del “Centro Nazionale di Coordinamento per l’Immigrazione Roberto Iavarone”.In tale Centro, istituito con decreto del Capo della Polizia-Direttore Generale della Pubblica Sicurezza del 20 gennaio 2012 ed inaugurato il successivo 15 febbraio, operano sotto il coordinamento della Direzione Centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere rappresentanti della Polizia di Stato, del Corpo delle Capitanerie di Porto, della Guardia di Finanza, della Marina Militare e dell’Arma dei Carabinieri, che mettono a fattor comune le informazioni di cui dispongono, valorizzandone l’utilizzo anche mediante il costante aggiornamento dei transiti di navi nel Mar Mediterraneo, nonché di veicoli sulle reti stradali dei Paesi dell’Unione, avvalendosi della rete satellitare.Propria tale sinergia operativa, coniugata alla sottoscrizione di specifici accordi operativi con i Paesi terzi che si affacciano sul Mar Mediterraneo e con quelli subsahariani dai quali originano o transitano i flussi migratori diretti verso l’Europa, rientra in una specifica strategia attuata dalla suddetta Direzione Centrale per contrastare il traffico di esseri umani e ha consentito, nel 2012, una significativa riduzione della pressione migratoria rispetto a quella registrata nell’anno precedente.Tale risultato, che è stato conseguito attraverso il diretto coinvolgimento dei Paesi interessati dal fenomeno e il costante monitoraggio di tutto ciò che accade in mare, ha contribuito anche a prevenire naufragi, poiché si è ridotto il numero di imbarcazioni di fortuna salpate verso le frontiere esterne dell’Unione europeo e risulta possibile intervenire con maggiore immediatezza in caso di necessità.