Incontro tra i vertici delle Forze di Polizia di Austria, Belgio, Francia, Germania, Olanda, Polonia, Spagna, Svezia, Svizzera e Regno Unito con l’Italia e Europol chiamate a dirigere i lavori

redazione

Covid 19 – Incontro tra i vertici delle Forze di Polizia di Austria, Belgio, Francia, Germania, Olanda, Polonia, Spagna, Svezia, Svizzera e Regno Unito con l’Italia e Europol chiamate a dirigere i lavori

Le misure di prevenzione e di protezione messe in campo dall’Italia per la salvaguardia delle forze di polizia dalla diffusione della pandemia è stata efficace con un tasso medio di contagio pari allo 0,65% sul totale dell’organico. Squadre alternate, smart working, quarantena in caso di positività, distanziamento, dispositivi di protezione individuale, sanificazione di uffici e reparti rappresentano ormai una strategia che ha rappresentato un modello anche per le forze di polizia di altri Paesi del mondo.

“L’aver contenuto l’indice di contagio non mitiga, tuttavia, la sofferenza delle forze di polizia per la perdita di 15 colleghi”, commenta il Prefetto Rizzi che sottolinea come “il Covid 19 ci ha insegnato un nuovo modo di lavorare: la flessibilità e la rapida capacità di adattamento rappresentano le caratteristiche più importanti per l’operatore di polizia, a garanzia della sicurezza dei cittadini e della salvaguardia della stessa istituzione”.

A conclusione di lavori la proposta italiana è stata quella di costituire, sul modello italiano, un organismo internazionale per il monitoraggio dei rischi di infiltrazione contrassegnando e rendendo riconoscibili le operazioni di infiltrazione dell’economia da parte delle organizzazioni criminali. Una sorta di bollinatura COVID che consenta di tracciare le operazioni di infiltrazione criminale.

Il Prefetto Rizzi nel corso dei lavori ha sottolineato ai colleghi delle polizie europee come la criminalità mafiosa italiana abbia da anni abbandonato modalità criminali basate unicamente sulla forza dell’intimidazione e sulla violenza:oggi è più probabile che un mafioso si presenti come un manager rampante piuttosto che con le sembianze dell’uomo lombrosiano”. Per trovare un precedente è stato ricordato quanto accadde in occasione della caduta del muro di Berlino nel 1989: nel corso di una conversazione intercettata tra due mafiosi, alla domanda su come comportarsi all’indomani del crollo, la risposta fu “compra TUTTO: ristoranti, discoteche, hotels”. “Ed è proprio questo il rischio maggiore nell’attuale momento storico” ha precisato il Prefetto RIZZI, “che l’enorme disponibilità di denaro liquido da parte delle organizzazioni mafiose e della ‘ndrangheta in particolare, possa riversarsi sui mercati, inquinando l’economia legale”.

L’usura rappresenta un rischio concreto ed attuale ma un rischio ancora più insidioso è rappresentato dai cosiddetti crediti deteriorati. Il Prefetto Rizzi ha lanciato l’allarme sui “Non Performing Loans” che offrono enormi margini di guadagno essendo offerti sul mercato a 17 centesimi per euro e consentono, spesso attraverso società di gestione o fondi esteri, di subentrare nella posizione creditoria delle banche che dismettono questi crediti deteriorati.

Si tratta di operazioni che consentono di arrivare a rilevare il credito e in prospettiva anche la proprietà, acquisendo interi assets economici e finanziari. Il disallineamento dei sistemi normativi nazionali rischia di esporre i Paesi che non dispongono di efficaci misure antiriclaggio in quanto la criminalità organizzata finisce per operare attraverso quei Paesi in cui quei sistemi sono più vulnerabili “per questo – ha ancora una volta ribadito il Prefetto Rizzi – dobbiamo confrontarci e condividere le informazioni”.

Europol è dello stesso avviso: ha, infatti, appena annunciato la creazione di un nuovo centro europeo dedicato al crimine economico e finanziario con 65 esperti ed analisti. La missione è la lotta al crimine finanziario, facilitato per altro dall’aumento dell’uso della rete in epoca di pandemia.