Intitolazione casa reclusione Ucciardone a Calogero Di Bona

redazione

La cerimonia per l’intitolazione della casa di reclusione di Palermo
Ucciardone alla memoria di Calogero Di Bona, Maresciallo degli Agenti di
Custodia, si svolgerà lunedì 8 gennaio alle ore 11,00, alla presenza di
Santi Consolo, Capo Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, del
Provveditore Regionale per la Sicilia Gianfranco De Gesu e dei familiari di
Calogero di Bona.

Il Maresciallo Calogero Di Bona, vice comandante dello storico carcere
palermitano, scomparve il 28 agosto 1979, giorno in cui, dopo essere uscito
dall’istituto alle 14,05, si era recato a prendere un caffè con gli amici
prima di fare ritorno a casa, in località Sferracavallo. Dopo oltre
trent’anni dalla scomparsa, grazie anche alla caparbietà dei figli che hanno
instancabilmente cercato la verità sulla scomparsa del padre e sui
responsabili del feroce omicidio, rimasto irrisolto per decenni, è stato
possibile ottenere la riapertura delle indagini. La Procura della Repubblica
di Palermo ha identificato i responsabili sulla base di dichiarazioni fatte
da alcuni collaboratori di giustizia. Calogero Di Bona fu dunque vittima di
un feroce agguato della criminalità organizzata, che lo sequestrò e lo
uccise per impedirgli di denunciare la grave situazione di illegalità della
nona sezione e dell’infermeria dell’Ucciardone. Il giorno stesso della
scomparsa, il 28 agosto 1979, il Maresciallo Di Bona fu strangolato e il suo
cadavere bruciato su una graticola in località Cardillo. All’epoca dei
tragici eventi il Maresciallo Di Bona aveva 35 anni, era sposato con la
signora Rosa Cracchiolo ed era padre di tre bambini, Giuseppe, Alessandro e
Ivan.

Il Maresciallo Di Bona è stato riconosciuto dal Ministero dell’Interno
Vittima del dovere ai sensi della legge 466/1980

Il 19 settembre 2017 è stato insignito della Medaglia d’Oro al Merito Civile
con la seguente motivazione

“In servizio presso la Casa Circondariale di Palermo Ucciardone, pur
consapevole del grave rischio personale, con fermezza ed abnegazione
improntava la propria attività lavorativa a difesa delle Istituzioni e
contro le posizioni di privilegio tra i reclusi, fra i quali erano presenti
alcuni nomi eccellenti della locale criminalità organizzata. Per tale
coraggioso comportamento fu vittima di un sequestro senza ritorno che, solo
in epoca recente, si è accertato essere culminato in un omicidio, di cui
sono stati individuati e condannati all’ergastolo gli esecutori materiali,
risultati appartenenti a cosche mafiose.
Nobile esempio di uno straordinario senso del dovere e di elevate virtù
civiche, spinte fino all’estremo sacrificio”. Palermo, 28 agosto 1979

“A pochi giorni dalla cerimonia di intitolazione della casa circondariale di
Palermo Pagliarelli alla memoria dell’Appuntato Antonio Lorusso – ha
dichiarato Santi Consolo – rendiamo onore a un altro eroe che ha
sacrificato la sua giovane vita per onorare i valori della legalità e della
democrazia. L’intitolazione della casa di reclusione dell’Ucciardone al
Maresciallo Calogero Di Bona è una preziosa testimonianza che consegniamo
alle giovani generazioni, a tutti i cittadini onesti e agli appartenenti al
Corpo di Polizia Penitenziaria affinché l’estremo sacrificio dell’eroe
Calogero Di Bona sia di esempio. La memoria dei nostri Caduti è un dovere
che coltiviamo con la massima attenzione; tra le numerose iniziative
intraprese in tal senso, ho disposto che venga completato il programma di
intitolazioni degli istituti penitenziari ai Caduti appartenenti al Corpo
degli Agenti di Custodia e al Corpo di Polizia Penitenziaria. In particolare
– conclude il capo del DAP – entro pochi mesi saranno intitolati tutti gli
istituti della Sicilia.”

In ricordo del Maresciallo Di Bona lo scorso 23 settembre è stato piantato
un albero nel Giardino della memoria di Capaci, sorto ai margini della
carreggiata dell’autostrada A29, che porta il nome “Quarto Savona Quindici”,
nome in codice della scorta del Giudice Giovanni Falcone.