Intitolazione della Scuola superiore dell’esecuzione penale alla memoria di Piersanti Mattarella

redazione

La Scuola Superiore dell’Esecuzione Penale del Dipartimento
dell’Amministrazione Penitenziaria è stata intitolata alla memoria di
Piersanti Mattarella, Presidente della Regione Sicilia, barbaramente ucciso
in un vile attentato di mafia il 6 gennaio 1980. La cerimonia di
intitolazione si è svolta stamattina alla presenza del Ministro della
Giustizia Andrea Orlando, del Capo del Dipartimento dell’Amministrazione
Penitenziaria Santi Consolo e dei familiari dell’On. Piersanti Mattarella, i
figli Bernardo e Maria e la nipote Laura, nella sede della Scuola Superiore
in Via Barellai a Roma.

L’intitolazione è stata fortemente voluta dal Ministro della Giustizia e
pienamente condivisa dal Capo del Dipartimento, per testimoniare, come ha
detto il Ministro Andrea Orlando “il legame che abbiamo voluto tracciare con
l’On. Piersanti Mattarella e con il dovere dello Stato di onorare la sua
memoria”.

Il Capo del Dipartimento Santi Consolo ha ricordato la figura di Piersanti
Mattarella “un eroe che come principale interesse aveva l’insegnamento.
Idealmente alla figura di Piersanti Mattarella, docente di diritto, ci lega
un patrimonio di conoscenza, di identità, di valori e di ideali”. Santi
Consolo ha ricordato l’eccezionale carisma di Piersanti Mattarella, “una
dote rara, unita alla massima disponibilità per il prossimo e all’estrema
affidabilità umana che infondeva forza a tutti i giovani che seguivano i
suoi insegnamenti”. Il Capo del Dipartimento, nel ripercorrere le vicende
umane e professionali si è soffermato in particolare sulla coraggiosa
battaglia dell’On. Mattarella “contro le corruttele nel settore dei pubblici
appalti, le degenerazioni della Pubblica Amministrazione e contro
l’abusivismo edilizio in Sicilia gestito dalla criminalità organizzata,
ponendo per legge limiti alla edificabilità dei suoli. Una battaglia che era
un vero e proprio attacco al cuore della criminalità organizzata e che
poneva fine alla commistione con i poteri marci della politica.” L’attentato
mafioso che stroncò la vita di Piersanti Mattarella, ha proseguito Santi
Consolo, voleva interrompere un percorso di progresso; la storia d’Italia
sarebbe stata da subito diversa e migliore. Il vile attentato si consumò la
mattina del 6 gennaio 1980, in una strada affollata di Palermo e fu
immortalato dagli scatti di Letizia Battaglia che rende testimonianza di
quei tragici momenti. Santi Consolo ha quindi espresso profonda gratitudine
ai familiari di Piersanti Mattarella, che hanno dato il loro assenso
all’intitolazione della Scuola Superiore dell’esecuzione penale.

Per il Ministro della Giustizia tale inaugurazione “si lega idealmente a due
momenti importanti di questa legislatura, in cui abbiamo voluto soffermarci
su temi cruciali della nostra democrazia, per costruire insieme un ‘lessico
istituzionale’ più adeguato ad affrontare alcuni temi di grande rilevanza
sociale. Mi riferisco agli Stati Generali dell’Esecuzione Penale e agli
Stati Generali della Lotta alle Mafie.”

Nel ripercorre l’impegno e il metodo che hanno caratterizzato gli Stati
Generali dell’Esecuzione Penale, il Ministro ha affermato “ci siamo posti
l’orizzonte di un vero reinserimento sociale, in un’esecuzione penale vista
secondo la logica riparativa. In questi anni dello spaesamento,
dell’incertezza, del rancore, accentuati dalla crisi, abbiamo vissuto una
pericolosa tendenza: la tendenza a ridurre ogni questione relativa allo
Stato sociale alla deriva verso lo Stato penale, svuotando le stesse domande
di giustizia. Ci siamo occupati di esecuzione penale, con gli Stati
Generali, per insistere invece su una più vasta consapevolezza sociale della
pena, sulle azioni sociali che devono accompagnare la pena, anche per
ridurre il rischio di recidiva che affligge il nostro sistema.” (…) Il La
formazione, ha rimarcato Orlando “è la spina dorsale di questa idea di uno
Stato che sappia costantemente rinnovarsi, di uno Stato strategico, di uno
Stato intelligente. Costruire e alimentare canali sempre più efficaci di
formazione è quindi essenziale per affrontare le sfide odierne. Ma i
contenuti, pur importanti, rischiano sempre di restare vuoti quando sono
privi di una bussola, di un orientamento, di un asse morale che ne guida
l’elaborazione e l’attuazione. Per questo dobbiamo ricordare e custodire
alcuni passaggi essenziali della storia del nostro Paese. La consapevolezza
civica sta nella capacità di saper declinare sempre la nostra memoria al
presente, in particolare quando la memoria ci parla dei nodi centrali della
nostra democrazia, attraverso l’efferatezza della violenza che ha colpito lo
Stato e i suoi rappresentanti. Dobbiamo ricordare per questo l’onorevole
Piersanti Mattarella, Presidente della Regione Siciliana, facendo memoria
del suo barbaro assassinio del 6 gennaio 1980. La mia presenza qui vuole
anche testimoniare l’importanza di fare tutto il possibile per giungere,
anche dopo tanti, troppi anni, a una verità priva di ombre e di incertezze.”

La Scuola superiore dell’esecuzione penale, istituita nell’ambito della
Direzione generale della Formazione, è l’istituto di alta formazione per
dirigenti e funzionari dei Dipartimenti dell’Amministrazione Penitenziaria,
della Giustizia Minorile e di Comunità e del Corpo di Polizia Penitenziaria.
Riccardo Turrini Vita, Direttore generale della Formazione, ha ricordato che
“l’intitolazione che si fa oggi della Scuola superiore al nome di Piersanti
Mattarella la lega ad un uomo che resta testimone eloquente e vivido simbolo
di fortezza nella giustizia, di prudenza e temperanza nel servizio al bene
comune e alle istituzioni della Repubblica.”