Kit autodifesa, cresce la domanda

Adria Pocek

La vendita dei kit di autodifesa, costituiti in prevalenza dalla bomboletta spray urticante, è sempre costante e ha una clientela abbastanza variegata sia per la fascia di età che per quanto riguarda il sesso. L’ultimo episodio di violenza avvenuto sabato nella Capitale, ha riportato in primo piano la sicurezza soprattutto per quanto riguarda le fasce più deboli. "La vendita dei kit di autodifesa è abbastanza costante – riferisce Massimo Moroni Frinchillucci, titolare di una delle più antiche armerie di Roma – certamente quando si verifica qualche episodio di cronaca c’è maggiore richiesta da parte della gente. Ormai però si tratta di articoli che sono a conoscenza di tutti e hanno una vendita abbastanza regolare". Per una bomboletta di spray urticante si possono spendere da un minimo di 15 euro a un massimo di 25 euro. Hanno diversi aspetti, come portachiavi, penne o altri innocui oggetti. "Si tratta di prezzi abbastanza accessibili a tutti – sottolinea Frinchillucci – in Italia le bombolette devono però essere omologate e in tutto ci sono solo tre ditte che le producono. Soprattutto non devono avere aggressivi chimici perchè sono vietati. Quelle regolari sono costituite da estratti di peperoncino allo stato puro". "Non esiste un vero e proprio cliente di questo tipo di prodotti, la clientela è molto variegata: sono donne e uomini di tutte le età – spiega ancora Frinchillucci – Certamente negli ultimi tempi abbiamo visto clienti donna che in passato non entravano in armeria e che adesso con tutto quello che sta succedendo richiedono oggetti per l’autodifesa". Diverso è invece il discorso per la richiesta delle armi vere e proprie: "In questo caso la cosa è un po’ più complessa poichè ci vogliono dei documenti e occorre superare degli esami – conclude – anche se ultimamente qualche donna fa richieste anche in questo settore".