La Commissione UE boccia il divieto settoriale del Tirolo: ANITA esprime soddisfazione

redazione

 La Commissione UE ha espresso il proprio parere sul progetto di “divieto settoriale” che il Governo austriaco aveva presentato nel dicembre scorso.

 

Il divieto – che è motivato da ragioni di inquinamento nella Valle dell’Inn e che punta al trasferimento di diverse tipologie di merce dalla strada alla ferrovia – non si differenzia molto dai due precedenti provvedimenti, entrambi bocciati dalla Corte di Giustizia.

 

La Commissione, che analizza le misure restrittive della circolazione del traffico pesante attraverso l’asse del Brennero, smonta con efficaci argomentazioni le basi giuridiche del provvedimento austriaco, come ANITA aveva sostenuto sin dall’inizio e conclude che le misure limitative proposte dal Tirolo sono sproporzionate rispetto agli obiettivi della riduzione di Nox e fa presente che sono disponibili alcune misure diverse che appaiono essere almeno altrettanto efficaci quanto il divieto che abbiano contemporaneamente un impatto restrittivo sulla libera circolazione delle merci, come – ad esempio – una ulteriore riduzione del limite di velocità.

 

“Un passaggio importante che accoglie la nostra tesi che il divieto così come formulato danneggia il libero scambio delle merci su un asse strategico per i collegamenti tra l’Italia ed il resto d’Europa, senza un apprezzabile effetto sulla riduzione dell’impatto ambientale – dichiara Thomas Baumgartner, Presidente di ANITA – ”.

 

Pur riconoscendo che la circolazione delle merci può essere limitata per ragioni ambientali, la Commissione suggerisce all’Austria di incrementare la differenziazione del pedaggio del traffico pesante in funzione della classe Euro dei veicoli, inoltre, secondo il parere della Commissione, una ulteriore riduzione permanente della velocità dei veicoli leggeri ad 80 km/h, produrrebbe effetti addirittura superiori a quelli ottenuti dal divieto settoriale.

 

La Commissione conviene sulla necessità di vietare la circolazione ai veicoli più obsoleti, numericamente inferiori ma responsabili in misura maggiore dell’inquinamento prodotto, anche per accelerare la sostituzione dei veicoli da parte dell’utenza professionale e del traffico privato.

 

 

L’anticipazione delle tempistiche di divieto permanente per i veicoli Euro3, che la Commissione già auspica possa partire dalla metà del 2016, è totalmente condivisibile e va nella direzione auspicata per ridurre l’impatto ambientale del trasporto stradale e aumentare la quota di vero trasporto ferroviario – conclude Thomas Baumgartner – ma deve valere in egual misura per i veicoli in transito e per quelli con origine/destino nel Tirolo”.