La Polizia Penitenziaria è sul piede di guerra

redazione

Gli agenti spagnoli del Corpo della polizia penitenziaria hanno aderito alla protesta contro i tagli approvati dal governo di Mariano Rajoy, convocato dai sindacati e supportato da numerose organizzazioni e piattaforme cittadine con una partecipazione di massa in tutta la Spagna. E quanto rende noto il Lisiapp (Libero sindacato appartenenti polizia penitenziaria) “la notizia è arrivata tramite le OO.SS. omologhe spagnole” affermano dal Lisiapp. “Una situazione – sottolinea il segretario generale aggiunto del Lisiapp Luca Frongia – simile a quanto stiamo vivendo nel nostro paese”. E ancora, “se continueranno a tagliare il nostro Comparto attueremo uno sciopero bianco con l’applicazione rigorosa del regolamento, ma anche una grande manifestazione a Roma in condivisione di altre OO.SS. davanti al ministero della Giustizia e palazzi della politica. Gli agenti della polizia penitenziaria aderenti al Lisiapp, l’organizzazione sindacale della categoria, sono sul piede di guerra. E contro l’ indifferenza politica e delle istituzioni rispetto ‘alla grave situazione’ di sovraffollamento delle carceri, e delle continue aggressioni ai poliziotti sono pronti a imbracciare l’arma della protesta.

"La situazione è ben oltre il limite della tolleranza. Lo dimostra chiaramente l’inquietante regolarità con cui avvengono episodi di tensione ed eventi critici nelle carceri italiane perennemente sovraffollate a tutto discapito dell’operatività e della sicurezza degli operatori’, dice il segretario Luca Frongia, come gli ultimi episodi di Velletri, Pisa e Spoleto. Proprio in quest’ultima struttura si è verificato un episodio gravissimo di violenza gratuita , dove un recluso ha aggredito due agenti in servizio uno colpendolo con un estintore. Tale è stata la violenza che, il povero agente dovrà subire un intervento chirurgico con una prognosi superiore ai settantacinque giorni. Solo in questo mese fa notare il numero due del Lisiapp – ci sono stati 11 aggressioni al personale della Polizia penitenziaria. In tutto ciò avvertono dal sindacato: la protesta scattera’  “se non arriveranno misure di contenimento ai tagli previsti e già in atto per il Corpo e se i vertici del Dap insieme al Guardasigilli non ci chiarisca cosa davvero si intende fare per il carcere e contro questi episodi”.
In pratica “sarà applicato con estrema severità, e in tutte le sue parti, il regolamento penitenziario a tutto discapito delle attività trattamentali e scolastiche dei detenuti: dei loro trasferimenti presso le sedi giudiziarie e le altre carceri e degli stessi colloqui con i familiari” .  “Le croniche disfunzioni – denuncia il Segretario Lisiapp – non possono non incidere sulla salute psico-fisica del
personale: sempre più spesso non fruisce del riposo settimanale e non può andare in ferie oltre ad essere oggetto di continui aggressioni e violenze da parte della popolazione detenuta. In queste condizioni – conclude Frongia -, non è possibile andare avanti, ci voglio risposte concrete e immediate e non certo la risposta migliore la si può trovare nel <Patto di responsabilità>.