La UIL PA Vigili del Fuoco si rivolge al Governo per chiedere una revisione immediata della normativa sugli incendi boschivi

redazione

Ancora una volta la risposta dei Vigili del Fuoco alla grave emergenza incendi che si è abbattuta su gran parte del Paese è stata esemplare: un esempio di efficienza e modello di efficacia.

Gli eventi incendiari che hanno afflitto il territorio tornano, però, ad evidenziare anche il grave malfunzionamento del sistema di previsione e prevenzione degli incendi boschivi e la necessità di un’attenta revisione del sistema di competenze nella lotta agli incendi demandata alle Regioni.

Gli Enti territoriali che hanno stipulato convenzioni affidandosi all’indiscussa professionalità dei Vigili del Fuoco hanno superato egregiamente le varie emergenze; altre, invece, sono corse al riparo stipulando convenzioni che hanno permesso il richiamo in servizio di personale VF solo quando la situazione si andava delineando come un disastro ambientale.

L’assurda logica del mero risparmio economico, quella che ha preferito “fare cassa” a danno dell’incolumità dei cittadini e del patrimonio boschivo, ora piange i danni e cerca maldestramente di trovare negli stessi Vigili del Fuoco un capro espiatorio; un gioco sporco, questo, che non piace a nessuno, meno che mai a noi, e che nasconde interessi di parte.

Le Regioni non possono subordinare la sottoscrizione di determinate convenzioni ad una gestione al risparmio delle risorse e portare comunque i Vigili del fuoco a combattere gli incendi con un’esiguità di risorse economiche e strumentali che, altrimenti, tali accordi avrebbero potuto garantire.

La UIL PA Vigili del Fuoco sostiene ormai da tempo una revisione normativa che attribuisca alle Regioni le sole attività di previsione e prevenzione e la possibilità di svincolare le risorse economiche e strumentali ad esse affidate in favore del Corpo Nazionale.

 

Al vecchio e fallimentare impianto normativo in materia di incendi boschivi si aggiunga anche il problema dell’anomala distribuzione dei mezzi di soccorso e della grave carenza di risorse umane.

I mezzi in dotazione all’ex Corpo Forestale assegnati ad altre Amministrazioni risultano più appropriati e versatili delle pesanti e poco maneggevoli APS o ABP (autopompe in dotazione al CNVVF) e l’esiguo numero di uomini transitati nei Vigili del fuoco dal disciolto Corpo Forestale non contribuisce a contrastare efficacemente gli incendi boschivi.

Ricordiamo che il personale del Corpo Forestale dello Stato non aveva una specifica competenza nella lotta attiva agli incendi boschivi bensì di osservazione e prevenzione. In termini di lotta agli incendi boschivi a nulla, pertanto, è valso l’ingresso nel Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco di risorse umane dal Corpo Forestale dello Stato.

I Vigili del Fuoco hanno bisogno di un adeguato incremento di personale professionista e specializzato che possa essere impegnato in tutte le operazioni di soccorso tecnico urgente, 365 giorni l’anno, 24 ore su 24.

Crediamo utile, dunque, rivolgere un appello al Governo dopo questi tristi eventi che danneggiano in modo irreversibile il patrimonio collettivo e privato dei cittadini italiani.

Si faccia esperienza di quanto utile sia la prevenzione degli eventi e si inizi a lavorare per il futuro.

Va da sé che, contestualmente alle importanti modifiche legislative suggerite, dovrà essere predisposto un piano di assunzioni straordinarie, possibili sin da ora grazie alla vigente graduatoria del concorso pubblico ad 814 posti.

Il 19 luglio, pertanto, saremo in Piazza Montecitorio per rivendicare ulteriori risorse economiche necessarie a fronteggiare l’emergenza incendi tutt’ora in atto e manifestare l’esigenza di sanare -attraverso l’assunzione di almeno 2000 uomini- la cronica carenza degli organici del Corpo, attestatasi ad oltre 4000 unità ed aggravatasi ulteriormente con l’affidamento ai VVF di nuove competenze in materia di incendi di bosco.

Ricordando che il corso di formazione per il personale assunto ha una durata di non meno 6 mesi, sarà necessario garantire un’assunzione immediata per far sì che, già dal 2018, siano disponibili nuove risorse umane da destinare alla lotta attiva agli incendi di bosco e al soccorso ordinario.