Minori, approvato dal CdM il Garante per l’infanzia

Paola Fusco

 Il Garante nazionale per l’infanzia, secondo il ddl approvato oggi in Consiglio dei ministri, "in conformità a quanto previsto dalle Convenzioni internazionali e europee" in materia, eserciterà "la sua attività a favore dei diritti dei minori mediante compiti di proposta, consultivi, di informazione e di ascolto dei minori". In particolare, tra i compiti di proposta vi è la previsione della "possibilità di proporre l’adozione di iniziative, anche legislative, per assicurare la piena promozione e tutela dei diritti dell’infanzia". Lo ha spiegato il ministro delle Pari Opportunità, Mara Carfagna, nella sua relazione illustrativa del provvedimento. Il Garante, stabilisce l’articolo 2 del ddl, è organo monocratico la cui nomina è affidata all’intesa dei due presidenti di Camera e Senato. Requisiti soggettivi per la nomina sono la notoria indipendenza e la comprovata professionalità ed esperienza nei campi del disagio minorile e delle problematiche familiari ed educative. L’articolo fissa inoltre la durata del mandato a 4 anni, rinnovabile per non più di una volta, e le possibili cause di incompatibilità tra l’incarico rivestito e l’esercizio di attività professionali o di consulenza tanto in uffici pubblici quanto privati. Sotto il profilo consultivo il Garante sarà chiamato, tra l’altro, a dare il suo parere sul piano nazionale di azione di interventi per la tutela dei diritti dell’infanzia, a livello facoltativo sui disegni di legge e sugli atti normativi del Governo in materia di infanzia e di adolescenza e sul rapporto che il Governo presenta periodicamente al Comitato dei diritti del fanciullo. Tra i compiti di informazione si evidenziano le iniziative di sensibilizzazione e diffusione della conoscenza dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e la relazione annuale che il Garante deve presentare al Parlamento entro il 30 aprile di ciascun anno.