Minori, giornata europea contro il traffico

M.S.

 Cresce la povertà nel mondo e cresce il pericolo che bambini e ragazzi vengano trafficati a fini sessuali. A qualche giorno dal lancio del rapporto Fao, 100 milioni di persone in più rispetto allo scorso anno soffrono la fame, e all’indomani della Giornata Europea contro il traffico di esseri umani, ECPAT-Italia analizza le conseguenze che la crisi economica può avere sulle famiglie, sulle politiche nazionali e sul mercato del sesso. L’aumento della povertà nei Paesi d’origine dei bambini, la riduzione dei budget per i servizi sociali e le leggi restrittive in tema di immigrazione nei Paesi di destinazione, rendono sempre i minori più vulnerabili al pericolo di essere trafficati. Il deteriorarsi delle condizioni economiche familiari fanno aumentare sia l’importanza del lavoro del minore sia gli abusi e le violenze nelle famiglie. A causa di tali pressioni il minore può facilmente essere spinto in situazioni di sfruttamento, incluso il traffico a fini sessuali. La crisi economica genera dinamiche perverse del mercato del sesso. La diminuzione delle disponibilità economiche degli adulti che vanno alla ricerca di sesso con minori a pagamento, sia essi locali che turisti, spinge gli sfruttatori alla ricerca di “vie più economiche” per accontentare la domanda e mantenere i propri guadagni. Stretti tra gli ingranaggi di domanda e offerta sono i minori. Senza potere e con poche alternative di negoziazione. Il rapporto “La loro protezione è nelle nostre mani” evidenzia come sia in aumento il traffico interno. Sempre più di frequente si notano movimenti migratori dalle zone rurali alle città o da una città all’altra. Per molti anni, misure anti-traffico e le agenzie preposte allo studio del fenomeno, hanno posto molta enfasi sul fenomeno del  traffico internazionale, poco sul cosiddetto “domestic trafficking”. Un recente studio dimostra come il traffico interno sia identificato come problema in 64% dei 170 Paesi studiati. A livello globale il traffico di esseri umani (uomini, donne, bambini) genera un fatturato di 27,8 miliardi di dollari all’anno e il profitto annuale per ogni vittima si aggira intorno ai 67.200 dollari. Di questo triste mercato una parte sempre crescente sono i minori. Dal 2003 l‘incidenza dei minori sul numero delle vittime identificate è passato dal 15% al 22%. La crisi finanziaria mondiale avrà effetti sull’aiuto pubblico allo sviluppo e quindi sulle attività di lotta al traffico. Per quest’anno (2009), il Britain’s Overseas Development Institute aveva previsto un calo dell’aiuto pubblico di un quinto, anche Paesi come l’Italia e l’Irlanda seguono lo stesso schema. Questa riduzione è dovuta in gran parte alla recessione nei paesi donatori ma è anche legata alle oscillazioni monetarie recenti. La crisi finanziaria globale dovrebbe avere un effetto sul lavoro di molte agenzie antitraffico. Con il taglio dei fondi, i progetti che interessano il fenomeno del traffico sessuale di bambini, rischiano di vedere il loro numero e la loro dimensione ridursi, così che i servizi a garanzia delle vittime diminuiranno. Contro questo mercato criminale e le drammatiche conseguenze della crisi economica globale, ECPAT chiede che gli Stati assicurino dei programmi di prevenzione al fine di fermare il traffico di minori nei Paesi a rischio; che gli standard legali internazionali vengano integrati negli impianti legislativi nazionali; che servizi specifici per le vittime di traffico di minori siano fatti oggetto di politiche nazionali. ECPAT Italia chiede anche che vengano rispettati gli impegni presi dal G8, in materia di sostegno all’agricoltura.