Moige e Polizia contro il cyberbullismo

Riccardo Fraddosio

    Coinvolgerà i ragazzi di tutta Italia. La campagna informativa "Non cadere nella rete! Cyberbullismo e altri pericoli del web", che Moige (Movimento Italiano Genitori) e Polizia di Stato hanno lanciato ieri, ha lo scopo di favorire un più attento uso delle nuove tecnologie da parte dei più giovani: “Secondo un’indagine realizzata da Swg – spiega Maria Rita Munizzi, Presidente nazionale Moige – la navigazione sul web è divenuta oramai una costante nella vita dei ragazzi e, dato ancora più rilevante, l’uso delle chat e della messaggistica cominciano a caratterizzarsi come un ineludibile momento di socializzazione per i giovani. Ecco la motivazione per cui si è dato il via a questa iniziativa”. La campagna che Moige e Polizia di Stato stanno avviando in collaborazione a Symantec si pone l’obbiettivo di dare una guida pratica ai genitori, che, sempre più spesso, si trovano ad assistere l’attività dei figli senza però comprenderla, e, dall’altro lato, ha lo scopo di sensibilizzare i ragazzi e di metterli in guardia. L’utilizzo delle nuove tecnologie informatiche infatti può recare dei rischi. Un uso scriteriato di internet può comportare la contrazione di virus e malware, tanto per dirne una. E per i più piccoli, i quali oramai navigano sul web al pari dei loro fratelli maggiori, significa anche il pericolo di essere adescati da persone che hanno tutt’altro che buone intenzioni. Genitori e insegnanti dovrebbero farsi “occhi che guardano”: il silenzio di un bambino, infatti, molto spesso coincide con la voce di un pedofilo. Questo è il senso della campagna promossa da Moige e Polizia di Stato. “Il problema – racconta Maria Rita Munizzi – è che i nostri figli sono nativi di internet, mentre noi siamo solo degli immigrati. La maggior parte dei genitori dichiara di dare consigli e suggerimenti su come usare il web, ma solo due genitori su dieci affiancano i figli nella navigazione”. La verità è che genitori insegnanti hanno bisogno di un sostegno, di una guida. Proprio per questo Moige ha stilato un elenco con i dieci consigli più importanti per navigare sicuri. Punto primo è necessario educare i ragazzi a non fornire mai informazioni riservate, e assicurarsi che le password dei propri figli non rivelino mai dati personali, come per esempio il cognome, l’età o il sesso. Poi, è bene che soprattutto i più piccoli sappiano che è meglio evitare la messaggistica con gli sconosciuti. Inoltre, per tenere più facilmente d’occhio il computer, sarebbe più conveniente collocarlo in una zona di passaggio, in modo tale che – incoraggiandoli anche a confidarsi – si possano conoscere più da vicino le abitudini di navigazione dei ragazzi. Quindi Moige fornisce una serie di consigli “tecnici”, come possono essere quello di dotare il Pc di adeguati sistemi di sicurezza, di installare filtri spam e, soprattutto, di non permettere l’uso di programmi P2P di condivisione file. Detto questo, bisogna comunque ricordare i risultati operativi della Polizia Postale, la quale, dal 1998 ad oggi, ha denunciato 4465 persone e chiuso 177 siti pedofili. “La rete – spiega Maurizio Masciopinto, Direttore Relazioni Esterne del Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno – va vista come un mezzo positivo, che deve essere incoraggiato soprattutto in nome dello sviluppo economico. Ma, come ogni grande ricchezza dell’uomo, bisogna saperla gestire affinché non divenga dannosa”.