Nasce il CNCPO, vita dura per i pedofili on-line

M.S.

E’ stato inaugurato questo pomeriggio, presso il Polo Investigativo della Polizia di Stato “Tuscolano”, il Centro nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online (CNCPO), alla presenza del Ministro dell’Interno, On. Giuliano Amato, del Capo della Polizia, il Prefetto Antonio Manganelli, il Vice Presidente della Commissione Europea, l’On. Franco Frattini, del Segretario Generale dell’Interpol, Ronald Kenneth Noble, e del Direttore del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, il dottor Domenico Vulpiani. Il Centro nasce con il compito di raccogliere le informazioni sui siti pedopornografici, sui nominativi dei gestori e dei beneficiari degli stessi, attraverso il monitoraggio di pagamenti legati all’acquisto di materiale illecito, prodotto con l’utilizzo sessuale dei minori. “Il mondo dei bambini – dichiara il prefetto Antonio Manganelli- non merita solo il massimo rispetto, ma soprattutto uno sforzo di difesa. La Polizia delle Comunicazioni è chiamata ad intervenire per prevenire e reprimere le azioni di sfruttamento dei minori a fini sessuali, usufruendo non solo della propria esperienza, ma servendosi dei contributi delle polizie di tutto il mondo, dell’ausilio delle più grandi organizzazioni di polizia del mondo.” Il Centro nasce per favorire la cooperazione internazionale con le altre forze impegnate nella lotta alla pedopornografia sulla rete internet e per sviluppare una interazione sempre più stretta con utenti, enti ed associazioni impegnate nella tutela dei minori. Tre gli elementi chiave per il successo di un’operazione di respiro internazionale, come ha spiegato l’On. Franco Frattini: il primo, la cooperazione tra i paesi membri dell’Unione Europea, che “hanno ormai individuato nella lotta alla pedopornografia e alla pedofilia uno degli obiettivi principali della politica di strategia criminale”; il secondo, la collaborazione con l’Interpol, “per la lotta globale con mandato politico di un crimine ormai globale”; il terzo, uno stretto legame tra l’Europol e l’Eurojust, l’organismo dell’Ue nato nel 2002 per consolidare l’efficacia delle autorità competenti degli Stati membri nella lotta contro le gravi forme di criminalità internazionale ed organizzata, in particolare “portando avanti il progetto di istituire presso l’Eurojust una sezione dedicata, come accaduto per il terrorismo, alla lotta alla pedopornografia e alla pedofilia”. Ma come funziona il CNPCO? “Tutte le segnalazioni – spiega il dottor Domenico Vulpiani, previa verifica, convergono in una ‘black list’, trasmessa dal Centro agli Internet Service Provider italiani, perché provvedano ad impedire la visibilità dei siti agli utenti della rete, applicando gli strumenti di filtraggio previsti nel Decreto del Ministero delle Comunicazioni dell’8 gennaio 2007. Il Centro trasmette la black list anche a Banca d’Italia, Poste Italiane ed agli intermediari finanziari per l’identificazione dei beneficiari dei pagamenti relativi alla commercializzazione di materiale pedopornografico in Internet.” La tutela della privacy sulle transazioni finanziarie dei presunti pedofili sembra dover cedere di fronte alla difesa del minore, come sottolineato dal Ministro dell’Interno, l’On. Giuliano Amato:“i diritti individuali garantiti dalle nostre costituzioni non possono essere usati come alibi per coprire i crimini nefandi della pedofilia. La privacy del proprio conto e della carta di credito deve cedere di fronte alla responsabilità personale, quando tali mezzi finanziari vengono usati per un commercio biblicamente inaudito, come quello dell’abuso sessuale di un minore. Non c’è diritto individuale, pur sacro, che possa contrapporsi alla necessità di raggiungere i responsabili di tali reati.” L’attività del Centro sarà accompagnata da una decisa azione di comunicazione e sensibilizzazione dell’opinione pubblica; in tale ottica, è stato realizzato un videomessaggio, promosso da Wind ed interpretato dall’attore Giancarlo Giannini, di notevole impatto visivo ed emotivo: “il silenzio di un bambino, potrebbe essere la voce di un pedofilo”.