Nel viterbese 100 scarichi industriali sequestrati dal Noe

Adria Pocek

Scarichi industriali pericolosi sversati nel depuratore non più funzionante che finivano nel fiume Treia, con altissimi rischi per l’ambiente e per la salute pubblica. I carabinieri del Comando Tutela Ambiente e del Comando Provinciale di Viterbo, coordinati dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Viterbo, dott. Alberto Pazienti e dal Sostituto Procuratore dott. Stefano D’Arma, hanno posto sotto sequestro, presso la zona industriale di Civita Castellana (VT), localita’ Prataroni, oltre 100 scarichi industriali che consentono il flusso dei reflui industriali nella rete fognaria che conduce al depuratore gestito dal Consorzio Prataroni. L’operazione, denominata “Carraccio del Brunnaro”, è volta a contrastare l’attività illecita di alcune aziende che hanno continuato a sversare i reflui industriali prodotti nel depuratore consortile, ormai privo di autorizzazione e non più funzionante, all’indomani della decadenza dell’autorizzazione provinciale. A causa del mancato funzionamento del depuratore, le acque sporche prodotte dalle attività industriali finivano nel limitrofo Fosso Carraccio del Brunnaro cui il depuratore è collegato, senza subire alcun trattamento chimico-fisico. Le indagini, condotte dal Reparto Operativo – Sezione Operativa Centrale del Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente, hanno consentito di interrompere gli scarichi illeciti evitando possibili gravi danni all’ecosistema delle acque del fosso del Carraccio del Brunnaro e alla salute pubblica delle popolazione della zona.