Padova, detenuto del carcere aggredisce agente. Sappe: “Un’escalation senza fine”

redazione

Ennesima giornata di follia e violenza in un carcere del Veneto. A dare la notizia è Giovanni Vona, segretario nazionale per il Triveneto del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE: “Ieri pomeriggio un Agente scelto di Polizia Penitenziaria in servizio alla C.R di Padova è stato preso a calci e pugni all’interno della sezione detentiva. Il collega è stato trasportato d’urgenza all’ospedale con 118. La questione ha del drammatico se si pensa che solo pochi giorni fa lo stesso Agente era stato vittima di un tentativo di aggressione da parte delle stesso detenuto, un nordafricano ristretto per reati contro il patrimonio, droga e tentato omicidio con un fine pena 2020. Questi episodi, purtroppo non sono i soli accaduti nel mese di novembre. Seguono un tentativo di rivolta accaduto il 4 novembre, dove alcuni detenuti, causa acqua fredda delle docce, hanno messo in atto una protesta prendendo di mira ovviamente il personale di PP. Solo dopo diverse ore il tutto è stato portato alla calma. Aspetto preoccupante di tutto ciò, è l’assenza totale di una azione forte e autoritaria da parte dell’amministrazione Penitenziaria nei confronti degli autori di questi comportamenti violenti, lasciando passare il messaggio di impunità, di poter continuare a fare i delinquenti senza conseguenze. Il collega è ancora al pronto soccorso. Questa è l’ennesima situazione ad alta tensione che si registra in un carcere del Triveneto, a pochi giorni da quanto avvenuto a Rovigo, e dovrebbe fare seriamente riflettere sulla necessità di adottare opportuni provvedimenti per scongiurare ulteriori fatti violenti contro poliziotti penitenziari”.
E’ senza appello la denuncia del SAPPE, per voce del Segretario Generale Donato Capece, che questo pomeriggio a Roma ha incontrato il Sottosegretario alla Giustizia Ferraresi: “Il sistema delle carceri non regge più, è farraginoso. Sono state tolte, ovunque, le sentinelle della Polizia Penitenziaria sulle mura di cinta delle carceri, le telecamere ed i sistemi anti intrusione ed anti evasione spesso non funzionano, le aggressioni contro i poliziotti penitenziari – che non hanno alcuno strumento di difesa – sono all’ordine del giorno e questo è gravissimo. I vertici del Ministero della Giustizia devono assumere urgenti e concreti provvedimenti per fronteggiare questa grave emergenza”.