Paessler: come preparare la rete per l’IoT

redazione

Negli ultimi anni l’Internet delle Cose ha iniziato a offrire benefici reali a chi lo ha adottato. Gli usi potenziali dei dispositivi connessi cominciano ad apparire molto più chiari e definiti rispetto a qualche anno fa e anche per le aziende è diventato più semplice avvicinarsi al mondo IoT.

Prima di adottare una soluzione IoT matura è fondamentale considerare quell’elemento che rende il tutto possibile: la rete. Paessler, azienda specializzata nel monitoraggio e nella gestione delle infrastrutture di rete, propone una serie di suggerimenti per creare la rete ideale per l’Internet of Things.
1. Creare una rete separata

Se l’idea è di utilizzare vari dispositivi connessi, sarebbe preferibile creare una rete separata, nello specifico una VLAN separata. Ci sono due valide ragioni per farlo. Innanzitutto, molti degli attuali dispositivi connessi non sono sicuri. La situazione da questo punto di vista è sensibilmente migliorata e continuerà a migliorare ancora in futuro; ciò non toglie che sia più prudente avere una rete isolata per limitare i rischi per la sicurezza delle altre reti. In secondo luogo, una rete separata può essere progettata pensando specificamente ai dispositivi connessi, dallo storage alla configurazione.

2. Prevedere un’adeguata ampiezza di banda

L’IoT richiede grandi quantità di banda dato che i dispositivi comunicano sia con altri dispositivi sia con dispositivi e applicazioni su Internet. Ciò significa che occorre essere certi che le connessioni WAN e LAN offrano ampiezza di banda sufficiente per soddisfare i requisiti di trasmissione dati, idealmente con la possibilità di “mettere il turbo” per brevi periodi se necessario. Bisogna non limitarsi a considerare la situazione attuale, ma prevedere quali saranno le esigenze future. Al crescere del numero di dispositivi aumenterà anche la quantità di dati da trasmettere. L’opzione migliore è considerare in modo realistico obiettivi e strategie per i prossimi anni e fare in modo che la rete sia in grado di gestire qualunque carico extra possa essere aggiunto.

3. Prepararsi all’archiviazione e analisi dei big data

In funzione del loro scopo e utilizzo, le reti IoT possono generare grandi quantità di dati, con dimensioni e valore diversi. Alcuni di questi dati hanno un grande valore per l’azienda, altri molto meno. Inoltre, l’importanza degli stessi dati non è costante nel tempo. Tutti questi fattori devono essere presi in considerazione in fase di pianificazione di una rete IoT. Questioni come il tipo di storage, il tempo di conservazione dei dati o le strategie di backup sono solo alcuni esempi dei tanti aspetti da valutare.
È anche necessario considerare le soluzioni per l’analisi dei big data. Ad esempio, potrebbero essere necessari degli edge server con potenza e capacità adeguate; o può darsi che debba essere implementato il fog computing. Qualunque sia la soluzione, il punto è che la gestione dei big data generati dai sistemi IoT deve assolutamente entrare a far parte della pianificazione della rete.

4. Costruire un gateway IoT

È possibile usare un gateway IoT per gestire il bridge tra i domini dei dispositivi IoT e i sensori del dominio rete. Il gateway può anche tradurre il protocollo di ogni “cosa” e inoltrare ogni singolo elemento dei dati IoT alla destinazione più appropriata, sia all’interno della rete sia ai computer che si trovano all’edge per un’elaborazione immediata. I gateway IoT gestiscono e supportano i protocolli wireless richiesti da nuovi dispositivi e applicazioni. È, inoltre, possibile usare un gateway IoT per la protezione in tempo reale della rete contro i rischi derivanti dalle vulnerabilità dell’IoT.

5. Attivare un monitoraggio di rete a supporto dell’IoT

La quantità e varietà dei dispositivi connessi e degli eventi di rete relativi all’IoT rendono obbligatorio un robusto monitoraggio di rete. Pianificare fin da subito un sistema di monitoraggio adattabile e scalabile in grado di controllare tutte le variabili di cui va tenuto conto con l’IoT è fondamentale. Uno strumento come PRTG Network Monitor è adatto alle applicazioni dell’IoT poiché, oltre ai monitoraggi tradizionali come Netflow e SNMP, offre la flessibilità necessaria per monitorare un ampio ventaglio di dispositivi tramite vari sensori.