Proofpoint User Risk Report 2018: in Italia, la troppa fiducia fa aumentare i rischi di sicurezza

redazione

Proofpoint, Inc., (NASDAQ: PFPT), leader nelle soluzioni di security e compliance di nuova generazione, presenta User Risk Report 2018, l’indagine che rivela una scarsa conoscenza della cybersicurezza, relativa a phishing, ransomware e malware e misure inadeguate di protezione di dati, dispositivi e sistemi. La ricerca ha esaminato il comportamento online di 6.000 figure lavorative, con più di 45 anni, che operano in Stati Uniti, Australia, Francia, Germania, Italia e Regno Unito, e sottolinea l’importanza della formazione continua e delle best practice in tema di sicurezza.

 

“Oltre il 99% degli attacchi targettizzati sono diretti agli utenti. Il nostro User Risk Report identifica lacune nella sicurezza che devono essere colmate velocemente per proteggere le attività delle persone,” spiega Joe Ferrara, general manager di Wombat Security, divisione di Proofpoint. “Le abitudini di un utente legate alla sicurezza, che possono riguardare un utilizzo appropriato dei dispositivi, la definizione di password forti e differenti e la conoscenza generale, hanno un impatto diretto sulla protezione dell’ambiente aziendale. consigliamo sempre alle organizzazioni di realizzare attività formative ai dipendenti e di non sottovalutare i principi basi di sicurezza.”

 

Qui di seguito alcuni risultati del report:

 

  • L’84% degli italiani pensa che installare una soluzione antivirus sia sufficiente per bloccare gli attacchi informatici. Pensiero condiviso anche dal 71% dei tedeschi e dal 65% degli australiani.

  • Il 59% degli italiani afferma di potersi fidare di reti WiFi aperte di luoghi considerati affidabili, come hotel, bar o aeroporti internazionali.

  • Il 91% degli intervistati italiani ha una rete WiFi domestica, ma solo il 43% ha modificato la password del router e il 55% ha aggiunto una password di accesso.

  • Per quanto riguarda la conoscenza delle principali minacce IT, l’Italia si è rivelata preparata sul significato di malware (80%) e phishing (66%), mentre solo il 29% conosce il termine ransomware.

  • In tema di gestione delle password, il 46% degli italiani ne utilizza da 5 a 10 per i differenti account online. Il 19% solo una/due, il 35% una diversa per ogni iscrizione.

  • Positivo il dato sul furto di identità in Italia: fortunatamente solo l’8% dichiara di averne subito uno (contro il 33% degli intervistati degli Stati Uniti)

 

Per quanto riguarda le abitudini social degli italiani, il 24% li utilizza in modo frequente, mentre il 33% per curiosare tra gli eventi di altri. Il 12% invece dichiara di non farne uso. Le attività maggiormente svolte sui social includono la condivisione di fotografie di persone/luoghi (57%) e viaggi personali (52%). Solo l’11% li utilizza per promuovere progetti di business.

Il report completo è disponibile in italiano a questo link:
https://www.proofpoint.com/sites/default/files/pfpt-it-tr-user-risk-survey-report-2018.pdf.