Rebibbia, SAPPE a evento conclusivo Stati generali dell’esecuzione penale

redazione

“Il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, il primo e più rappresentativo del Corpo, sarà presente oggi a Roma Rebibbia all’evento conclusivo degli Stati Generali dell’esecuzione penale per rispetto istituzionale al Capo dello Stato Sergio Mattarella e del Ministro della Giustizia Andrea Orlando. Avremmo infatti preferito un maggiore coinvolgimento degli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria ai lavori degli Stati Generali, stante che il contributo dei Baschi Azzurri all’evento è stato assai marginale: hanno parlato di carcere tutti, ma proprio tutti, meno quelli che in carcere, in prima linea, ci stanno 24 ore al giorno, 365 giorni all’anno… Per altro, l’Amministrazione Penitenziaria si ostina a tranquillizzare l’opinione pubblica sull’allarme sovraffollamento delle carceri del nostro Paese, ma in realtà smentisce se stessa. I dati sulle presenze in carcere ci dicono altro. Ci dicono, infatti, che l’affollamento nelle carceri italiane persiste e insiste, a tutto danno del servizio operativo della Polizia Penitenziaria che, nonostante i propri organici siano carenti di più di 7mila unità, a differenza degli altri Corpi di Polizia dello Stato non ha avuto nella Legge di Stabilità alcuna nuova assunzione di Agenti”.

Lo dichiara Donato Capece, segretario generale del SAPPE.

Quelli del carcere non sono problemi da nascondere come la polvere sotto gli zerbini , ma criticità reali da risolvere. I numeri dei detenuti in Italia sarà pure calato, ma le aggressioni, le colluttazioni, i ferimenti, i tentati suicidi e purtroppo anche le morti per cause naturali si verificano costantemente, spesso a tutto danno delle condizioni lavorative della Polizia Penitenziaria che in carcere lavora 24 ore al giorno”, aggiunge. “Alla data del 31 marzo scorso erano fisicamente presenti, in uno dei 195 penitenziari italiani, ben 53.495 detenuti, comunque 4mila in più rispetto alla capienza regolamentare fissata dal DAP in 49.480 posti (conteggiando tra questi anche sezioni detentive chiuse e in ristrutturazione. La situazione resta allarmante e lo testimonia meglio di ogni parola il numero degli eventi critici che ogni giorno si verificano in uno dei quasi 200 carceri. Risse, incendi, aggressioni, tentati suicidi, colluttazioni, ferimenti, atti di autolesionismo. Gli eventi critici sono aumentati, che piaccia o meno, da quando ci sono vigilanza dinamica e regime penitenziario “aperto”. Perché se è vero che il 95% dei detenuti sta fuori dalle celle tra le 8 e le 10 ore al giorno, è altrettanto vero che non tutti i ristretti sono impegnati in attività lavorative e, anzi, trascorrono tutte quelle ore del giorno a non far nulla. E, non a caso, il numero degli eventi critici tra le sbarre è drammaticamente aumentato”.

Nel merito dei lavori degli Stati Generali, il SAPPE rivendica “ruolo e identità del Corpo di Polizia Penitenziaria rispetto a chi vorrebbe annullarlo per creare un inutile Corpo di Giustizia, con funzioni diverse da quelle assolte ogni giorno dai Baschi Azzurri: per questo dicemmo da subito che era auspicabile un serio coinvolgimento di poliziotti penitenziari e Sindacati di categoria, come è il SAPPE, che avrebbero potuto suggerire proposte utili e concrete per fronteggiare le criticità delle carceri italiane. Auspichiamo che ciò possa avvenire nel prossimo futuro”.