Roboze cambia marcia e accelera la crescita

redazione

Roboze ha appena annunciato che durante il mese di Aprile cambierà la sede del proprio quartier generale.

Dalla attuale sede l’azienda si sposterà in uno stabilimento di circa 1800 mq nella zona industriale di Bari, con una forte presenza di multinazionali del calibro di SKF, Bridgestone, Bosch, Magneti Marelli, Merck, General Electric.

Il nuovo stabilimento prevede uffici di progettazione open space, laboratorio R&S e centro DEMO & Applications per lo sviluppo e l’implementazione della propria tecnologia di stampa 3D e dei materiali avanzati Roboze. In risposta alla necessità di quadruplicare la capacità produttiva, la nuova sede permette di ampliare inoltre l’area di assemblaggio e testing delle macchine Roboze. Spazi aggregativi e sale relax per il benessere dei propri dipendenti e visitatori si aggiungono alle sale meetings e agli uffici commerciali, marketing e finanza. Una nuova sede dunque, sinonimo del carattere giovanile e innovativo del team Roboze che pone le basi per un grande futuro.
Nuova sede di Roboze

Incremento personale globale

La società ha dichiarato che entro fine 2018 potrebbe arrivare a circa 40 dipendenti, 60 nel 2019. Ad oggi la società conta quasi 25 unità, con età media di 30 anni, di cui 80% laureati in materie ingegneristiche. Di questi, la metà (circa 12), sono impiegati in sole attività di ricerca e sviluppo, ritenuta dal CEO Alessio Lorusso “la vera linfa vitale di Roboze”.

Roboze ha inoltre da poco aperto una nuova sede nell’area metropolitana di Chicago, che vedrà un amento di personale nei prossimi mesi accogliendo prima di tutto Applications Engineers e Marketing Managers per l’assistenza dei propri clienti e per l’aumento della propria notorietà nel mercato statunitense.

Roboze costruisce in casa circa il 30% dei componenti delle proprie macchine, ritenuti elementi core-technology. Questo know-how è parte dell’azienda e rende Roboze un player estremamente veloce ai cambiamenti del settore. Avere la possibilità di progettare un nuovo elemento del corpo estrusore per un nuovo materiale ed essere in grado di produrlo con tecnologie CNC dopo qualche ora è un vantaggio competitivo che l’azienda sente fortemente suo e su cui il CEO Alessio Lorusso punta molto:

“Progettiamo totalmente le nostre macchine, curiamo il linguaggio software, ideiamo la user interface, creiamo e produciamo totalmente in casa le nostre teste di estrusione. Tutto questo know-how è sotto lo stesso tetto, e ci da la possibilità di avere maggiore velocità di risposta ai cambiamenti che il mercato richiede. Investire in tecnologie di produzione accresce inoltre la nostra esperienza e apre nuove opportunità. Il nostro obiettivo non è produrre più macchine di tutti, ma produrre le migliori macchine al mondo”.

Divisione Medical

Roboze in questi anni ha investito le proprie energie nella specializzazione di soluzioni ad alto contenuto tecnologico rivolte ad un mercato prettamente industriale.

Il prossimo passo dichiarato dall’azienda sarà la creazione di una nuova divisione volta a guidare il settore della tecnologia in ambito medicale. Il mercato medicale è seguito con estremo interesse da Roboze che ha già maturato una importantissima esperienza nella stampa 3D del PEEK, uno dei materiali polimerici già utilizzati in ambito medicale con metodi tradizionali.

Al momento la società comunica di aver già avviato i lavori di circa 6 progetti di ricerca e sviluppo su nuove tecnologie di stampa 3D con nuovi e rivoluzionari materiali per la creazione e il miglioramento di applicazioni con procedure meno invasive e meno costose a vantaggio dei pazienti.

Questi nuovi progetti apriranno mercati ancora inesplorati e cambierebbero le dinamiche dell’intero settore della stampa3D. Tra questi Roboze ha appena ricevuto approvazione di un progetto regionale del valore di 1.3 milioni di euro, dove in partnership con Università del Salento, CNR e l’Ospedale San Raffaele, verrà progettato e costruito il prototipo di un innovativo bio-plotter per la stampa 3D di scaffolds in materiali biocompatibili e impiantabili.
Nuove tecnologie e nuovi tecno-polimeri

Un elemento che ha contraddistinto Roboze nel mercato delle stampanti 3D, è la propria capacità di creare soluzioni anche e soprattutto dal punto di vista di materiali ad alte performance. Questo aspetto sarà sempre più strategico nel futuro di Roboze e dei suoi clienti finali. L’azienda, infatti, è solita sorprendere il mercato introducendo macchine e materiali dirompenti. Ultima novità è la nuova soluzione ARGO 500, soluzione che da il via alla linea “production” di Roboze, ad oggi la stampante 3D più precisa per grandi formati e super polimeri come PEEK, Carbon PA, ULTEM™AM9085F e, per la prima volta, Carbon PEEK (Peek caricato con fibre di carbonio).