Roma, carceri: detenuti al lavoro in aree archeologiche

Roberto Imbastaro

Diciotto detenuti reclusi nel carcere di Rebibbia, a partire da domani, lavoreranno alla manutenzione di 33 zone archeologiche e aree verdi pubbliche di pregio della capitale. Questo il risultato di un protocollo firmato oggi dal ministero della Giustizia-Dipartimento dell’ amministrazione penitenziaria e Roma Capitale (assessorato alle Politiche e culturali e centro storico, sovrintendenza ai Beni culturali e assessorato all’ Ambiente, dipartimento tutela ambientale del verde), presentato dal ministro della Giustizia, Paola Severino, il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, il soprintendente
Umberto Broccoli e il direttore generale del Dap, Giovanni Tamburino. Il progetto, denominato ‘ Ras’ (Recupero ambientale e sociale), e’ rivolto a 17 uomini e una donna, reclusi a Rebibbia, che hanno seguito un corso obbligatorio di formazione in storia dell’ arte, sicurezza del lavoro e giardinaggio, sviluppato e gestito dalla Sovrintendenza capitolina e dal Dipartimento ambiente. I detenuti lavoreranno per un anno, cinque giorni alla settimana – dal lunedi’ al venerdi’ per quattro ore al giorno -, alla manutenzione delle 33 aree, a partire dal Teatro di Marcello, per un totale di 300 mila metri quadri, di cui 127 mila posti nel verde. A supervisionare il loro lavoro saranno 31 dipendenti della Sovrintendenza e sei rappresentanti del Dipartimento ambiente.