Roma, domani sit-in del SAPPE davanti al davanti al Ministero della Giustizia per la tutela della Polizia Penitenziaria

redazione

Arriva sotto le finestre dell’ufficio del Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede la protesta del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE.

Dopo il sit-in di protesta davanti al carcere di S.Maria Capua Vetere e, giovedì scorso, a Roma, davanti alla sede del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, in largo Luigi Daga, domani mercoledì 1 luglio 2020, il SAPPE manifesterà di nuovo a Roma in via Arenula, sede del Ministero della Giustizia.

Spiega il Segretario Generale Donato Capece: “Saremo in piazza davanti all’ufficio del Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede per denunciare l’assenza di provvedimenti ministeriali a tutela della Polizia Penitenziaria rispetto alle nuove gravi violenze contro i poliziotti delle carceri italiane, sempre più frequentemente aggrediti, feriti e colpiti con calci e pugni da detenuti, che evidentemente pensano di godere di una sorta di impunità per il loro comportamento aggressivo che mina sistematicamente l’ordine e la sicurezza interna. Il SAPPE dice basta! Al Ministro Guardasigilli grideremo la nostra rabbia e chiederemo tutele contro le costanti e continue aggressioni, fisiche e verbali, ai poliziotti penitenziari che sempre più spesso, nelle carceri italiane, sono feriti, contusi, aggrediti (anche verbalmente), offesi, umiliati dai detenuti.”

E’ ferma la critica del SAPPE al Guardasigilli: “Bonafede è sempre più distante dalla ‘sua’ forza di Polizia, la Polizia Penitenziaria”, denuncia Capece. “Non ha speso una parola per i colleghi di S.Maria Capua Vetere, non ha speso una parola per stigmatizzare le continue violenze in danno dei poliziotti, non ha indicato una soluzione concreta per fermare questa spirale di violenza: anzi, sembra che le proposte per rivedere i circuiti e le norme dell’ordinamento penitenziario, a partire dalla vigilanza dinamica delle carceri che è alla base di tutta questa violenza inaccettabile, siano state abbandonate in qualche cassetto polveroso del Ministero. Ma un Guardasigilli non può occuparsi solo di anti-corruzione…”.

Per il SAPPE il personale di Polizia Penitenziaria è stanco di subire umiliazioni ogni giorno a causa di una amministrazione matrigna che non tiene affatto al benessere del personale”, conclude Capece. “Domani arriveranno a Roma colleghe e colleghi da tutta Italia, stufi di questa situazione assurda che vede il paradosso di agenti aggrediti, i poliziotti denunciati ed i detenuti coccolati….  Noi confidiamo, lo abbiamo sempre fatto, nella magistratura, ma è inaccettabile che passi il concetto che le carceri italiane siano luoghi oscuri dove accade di tutto e di più”.