Sap: Governo ci convochi o nuova mobilitazione

Tiziana Montalbano

La richiesta di riapertura di dialogo con il Governo è esplicita e trova unite le voci di migliaia di donne e uomini delle Forze dell’Ordine. "Chiediamo al Governo l’immediata convocazione dei sindacati di polizia e delle rappresentanze militari, perché le discussioni e le proposte di questi giorni circa la riduzione della pressione fiscale sugli stipendi e il rinnovo del contratto, che per la Polizia è scaduto a fine dicembre, non possono essere trattate soltanto con Cgil, Cisl e Uil". Queste le parole pronunciate stamattina dal Segretario del Sindacato Autonomo di Polizia (Sap), Filippo Saltamartini.
Lo scontento dei lavoratori della sicurezza era diventato cosa visibile all’opinione pubblica già nel dicembre scorso quando i sindacati di Polizia erano scesi in piazza, a Roma e Milano, per protestare contro la mancata concretizzazione delle promesse fatte da Prodi e dal suo Governo nell’estate scorsa.
Aggiunge Saltamartini: “ Gli operatori delle Forze di Polizia, che lo scorso anno hanno goduto di 5 euro di aumento con un inasprimento del prelievo fiscale di ben 4 punti e che per giunta sono stati pure fortemente penalizzati dalla Finanziaria 2008, vivono ormai in molti casi ai limiti dell’esasperazione e della soglia della povertà, con stipendi di poco superiori ai mille euro”.
La protesta vede riunite, oltre al Sap, gli altri due sindacati che formano la Consulta Sicurezza: SAPPe (Polizia Penitenziaria) e SAPAF (Polizia Forestale), i quali minacciano: "Chiediamo che la voce di decine e decine di migliaia di donne e di uomini non resti inascoltata. In caso contrario saremo costretti a nuove forme di mobilitazione".