Sindacati sicurezza, no alle proposte del Governo

red

Poliziotti sul piede di guerra dopo il primo incontro con il governo per il rinnovo del contratto del comparto sicurezza. Le risorse previste, denunciano i sindacati del settore, sono "assolutamente insufficienti" e, senza un’inversione di tendenza, le trattative non riprenderanno e ci sarà una mobilitazione generale. I rappresentanti delle Forze dell’ordine e delle Forze armate hanno incontrato nei giorni scorsi il ministro Renato Brunetta e il sottosegretario alla Difesa, Guido Crosetto, che hanno messo sul tavolo del rinnovo una cifra che comporterebbe, secondo i calcoli dei sindacati, un aumento in busta paga di circa 40 euro mensili lordi. E questo, sottolineano, "dopo una manovra finanziaria che ha tagliato 3,5 miliardi di euro al comparto". Si tratta, secondo Siulp, Sap, Siap-Anfp, Silp-Cgil, Ugl ps, Coisp e Consap, di "una mancanza assoluta di serietà e credibilità verso gli operatori della sicurezza, dopo averne lodato l’azione e i risultati conseguiti. Se nella prossima Finanziaria non saranno previsti adeguati stanziamenti economici, coerenti con gli impegni formalmente assunti, e non si riscontrerà anche una netta inversione di tendenza anche in ordine alle modalità e ai tempi di gestione delle risorse disponibili, non siamo disposti ad avviare alcun confronto che veda la presenza dei sindacati di polizia al tavolo negoziale e inizieremo, al contrario, una inevitabile stagione conflittuale e di generale mobilitazione della categoria per la difesa della propria identità e della specificità professionale". Sulla stessa linea i rappresentanti della polizia penitenziaria Sappe, Osapp, Sinappe, Cisl Fns, Fp-Cgil e Ugl, che definiscono "offensivo" l’aumento proposto. I sindacati accusano anche l’esecutivo di «tentare di minacciare» le organizzazioni, visto che il ministro Brunetta ha sostenuto che "se la trattativa sul rinnovo non sarà chiusa entro la fine dell’anno, egli si riserva la facoltà di utilizzare la norma che gli consente di anticipare unilateralmente al personale l’80% della somma stanziata". Anche il Cocer Carabinieri annuncia la "propria indisponibilità a proseguire gli incontri per il rinnovo alla luce delle risorse finanziarie assolutamente irrisorie messe a disposizione dal governo".