Teatro sala umberto, l’Oscad partecipa all’incontro: “Insieme si può contro le mafie «La mafia teme più la scuola che la giustizia»

redazione

Nell’ambito della manifestazione annuale TeatroRagazzi del Sala Umberto di Roma, l’OSCAD – Osservatorio per la Sicurezza contro gli Atti Discriminatori del Dipartimento della Pubblica Sicurezza è stato convocato alla due giorni di Rassegna sulla legalità: “Insieme si può. Contro le mafie. La mafia teme più la scuola che la giustizia”.
Oltre 1000 ragazzi delle scuole primarie e secondarie romane hanno assistito allo spettacolo “Omertà – Capaci 23 maggio 1992”, a cui è seguito un laboratorio/dibattito di approfondimento sul tema ‘mafia’, sulle sue ramificazioni, sviluppi, incidenza sociale, virtù e vizi dell’uomo comune che la combatte.
Partendo dai contenuti della piece e dalle parole di Peppino Impastato “La mafia uccide, il silenzio pure”, il personale dell’OSCAD ha focalizzato i propri interventi sull’omertà, sull’intimidazione che insinua paura e si alimenta con il silenzio.
Il Vice Commissario della Polizia di Stato Gioia Nanni ha esposto agli studenti diverse strategie che la criminalità organizzata utilizza per manifestare la sua forza, che va combattuta anche attraverso le parole, il confronto, la conoscenza dei fenomeni e la richiesta di aiuto a coloro i quali per natura o per opportunità sono delegati a supportare i più giovani.
Insegnanti, educatori, forze dell’ordine sono un’opportunità da cogliere e sfruttare non pericoli da scampare.
Il pericolo è non denunciare. Lasciar correre non intervenire, pesa più del pizzo da pagare …
L’Osservatorio per la Sicurezza contro gli Atti Discriminatori con la propria attività divulgativa e di raccolta informativa, combatte ogni forma di discriminazione, legate anche ai muri di omertà, e favorisce la cultura della legalità e del rispetto dei diritti, favorendo l’inclusione a discapito della prevaricazione.
“Insieme si può… collaboriamo tutti nel nostro piccolo ad abbattere le barriere del silenzio, stando vicino alle nuove generazioni” e mutuando le parole dello scrittore Gesualdo Bufalino: “La mafia sarà vinta da un esercito di maestre elementari” … e da plotoni di studenti non distratti”.