Tutela beni culturali, i dati dell’Arma

Domenico Silvestri

Diminuiscono i furti d’arte (-7,36%) e gli scavi clandestini (-20,6%) ma aumenta il fenomeno della
falsificazione dei beni culturali (+275%). Questi i dati che si evidenziano dai risultati dell’attività operativa relativa al 2010 del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, presentati questa
mattina dal comandante, il generale Pasquale Muggeo. Un’ attivita’ operativa che ha portato a termine 2.963 controlli a esercizi commerciali, mercati e fiere di oggetti antiquariali (+20,39% in piu’ rispetto allo scorso anno); 772 verifiche alla sicurezza di Musei, Biblioteche ed Archivi (+42,43%) in tutto il territorio nazionale in collaborazione con le rispettive direzioni e alle competenti sovrintendenze; 1.248 (+62,92%) controlli nelle aree archeologiche ritenute piu’ a rischio.
Recuperati ben 21.749 beni culturali, esclusa l’ archeologia, rispetto ai 19.043 del 2009 (+14,2%). ” I dati dimostrano – secondo il sottosegretario ai Beni culturali Francesco Maria Giro, presente alla
conferenza stampa – come sia incessante la battaglia vigorosa di contrasto contro i furti dei beni culturali. Un’ attivita’, quella dei carabinieri Tpc – afferma – svolta a tutto campo”. Riguardo ai reperti archeologici sono stati recuperati 40.770 oggetti, rispetto ai 39.584 sequestrati nel 2009, con una differenza positiva del 3%. Cambia il trend dei furti di beni culturali. Nel 2009 era il Lazio la regione piu’ colpita, poi la Toscana e la Lmbardia. Nel 2010 la Lombardia passa al primo posto, segue il Lazio e la Toscana. Aumentano i furti nei musei (+20%), in particolare quelli regionali e comunali. Il numero dei beni culturali sottratti risulta alla fine maggiore rispetto all’ anno precedente (+53,7%). Nello specifico sono gli enti pubblici e privati a registrare l’ aumento di oggetti trafugati che passa dai 1.082 del 2009 agli 11.020 del 2010, tra i quali 8.637 sono beni librari e archivistici risultati mancanti dopo una verifica effettuata da una biblioteca toscana. In aumento, anche per quest’anno, il mercato sul web. Nel biennio 2009-2010 sono stati 91.409 i beni, di vario tipo e natura, individuati e sequestrati nel corso di operazioni di monitoraggio on line. La maggioranza dei reperti sequestrati riguarda beni di carattere numismatico (40.644), reperti archeologici (13.032), libri e documenti di archivio (8.741). ”Le persone coinvolte – osserva il generale Muggeo spiegando i dati – nel 77% dei casi sono risultate essere liberi professionisti, mentre nel 10% impiegati. Questo – aggiunge – mette in evidenza come gli acquisti e le vendite disinvolte, nella maggioranza dei casi coinvolgono non incalliti criminali, ma collezionisti troppo spesso incuranti se non proprio ignari dei riflessi penali a cui vanno incontro nel porre in vendita o acquistare nei siti online particolari tipologie di beni culturali”. L’attività di monitoraggio dei siti web hanno inoltre rilevato casi di illecita commercializzazione in ambito internazionale (Usa, Gran Bretagna, Olanda, Francia e Spagna) di reperti paleontologici, nuragici e archeologici provenienti da scavi clandestini, messi in vendita sui siti internet di case d’asta estere. Intensa anche l’attività svolta per la tutela del paesaggio: 820 controlli svolti (+39,45% rispetto al 2009), con il deferimento di 124 persone e il sequestro di 39 immobili, per un valore di oltre 22 milioni di euro. In pieno sviluppo anche l’attività di collaborazione dei carabinieri del Tpc con le istituzioni estere e l’attività di cooperazione internazionale.