Un colpo alla Lupin per 112 milioni di euro

Valentina Parisi

"Si tratta del colpo più grosso mai commesso in Svizzera e perfino in Europa". Così, con lo sguardo incredulo, il portavoce della Polizia di Zurigo ha descritto il furto dei quattro capolavori dell’impressionismo ottocentesco, avvenuto ieri nel quartiere residenziale di Seefeld, a Zurigo. Con un colpo “alla Lupin”, i ladri, in 30 secondi, sono riusciti a lasciare il museo che raccoglie la collezione Burle, con quattro tele di Cezanne, Degas, Van Gogh e Monet, per “un valore di 180 milioni di franchi svizzeri, circa 112 milioni di euro”, ha spiegato Mario Cortesi, il funzionario.
Al momento del furto, nell’edificio si trovavano una quindicina di visitatori e alcuni dipendenti, ma “fortunatamente non c’è stato nessun ferito”, ha tenuto a precisare la Polizia, aggiungendo che a coloro che forniranno informazioni sui malviventi verrà offerta una ricompensa di 100.000 franchi.

A destare scalpore non è solo il valore delle tele trafugate e, con questa la probabile perdita di un enorme patrimonio storico e culturale, ma anche le modalità del furto. Infatti, i malfattori, secondo la Polizia, in tre, sono entrati in azione attorno alle 16.30 di pomeriggio, circa mezz’ora prima della chiusura della villa. Armati e mascherati hanno costretto guardie e visitatori a stendersi per terra con le mani dietro la schiena. In modo repentino hanno staccato dal muro le tele e sono fuggiti a bordo di un auto bianca in direzione sud-est. A render più fitto il mistero contribuisce il fatto che il furto abbia seguito di pochi giorni un altro colpo messo a segno nei pressi di Zurigo. Due giorni fa, da una mostra nella cittadina di Pfaffikon, erano scomparse due tele di Pablo Picasso del valore di circa tre milioni di euro.
Secondo il direttore della fondazione, le opere sono invendibili sul mercato perché troppo note. Non è escluso – ha ipotizzato Lukas Gloor – che i ladri intendano piuttosto chiedere "un riscatto". Al momento, si tratta solo di supposizioni.