Unasca: no a campagna denigratoria dei sindacati Aci Contro Documento Unico

redazione

“La categoria degli studi di consulenza automobilistica, ovvero le strutture che ogni giorno coadiuvano imprese e cittadini nell’accesso ai servizi della Pubblica Amministrazione per le pratiche auto, ribadiscono come in nessun modo corrisponda al vero che sul recente decreto emanato in prima lettura dal Consiglio dei Ministri per l’introduzione del “documento unico del veicolo” si possano trovare elementi a favore della categoria dei consulenti automobilistici, né se ne trova traccia nelle relazioni di accompagnamento”.
Lo dichiara, in una nota,segretario Nazionale Studi Unasca, Yvonne Guarneri (Unione Autoscuole E Studi Consulenza Automobilistica), che spiega:
“Dopo aver sopportato pazientemente ed educatamente le strumentali, spiacevoli e gratuite asserzioni in proposito delle OO.SS. ACI, contenute anche in numerosi “volantini” distribuiti al pubblico presso gli uffici provinciali del P.R.A., è doveroso chiarire alcuni passaggi. Per prima cosa la prestazione fornita dai consulenti è evidentemente diversa dalle prestazioni di sportello della Pubblica amministrazione, in quanto il nostro lavoro organizza in particolare a monte e a valle, e non solo nella fase pubblicistica, l’esecuzione per gli Utenti delle pratiche automobilistiche; d’altronde la situazione prospettata nello schema di decreto legislativo in itinere lascia, nonostante la soppressione del certificato di proprietà in ossequio alla disciplina comunitaria della carta di circolazione, del tutto impregiudicato l’attuale regime giuridico dei veicoli. Cambiano tuttavia le cose per l’automobilista, che finalmente non sarà costretto ad avere due documenti, allineandoci al resto d’Europa. In seconda battuta – prosegue Guarneri- non abbiamo proferito alcunché sulle Organizzazioni Sindacali, né immaginato pregiudizi occupazionali per l’ ACI, cui va il nostro massimo rispetto.
Da ultimo, le nostre imprese forniscono un servizio, da decenni incardinato nel tessuto socio-economico, dal quale trae giovamento anche la Pubblica Amministrazione, a prezzi inoltre ragionevoli, non prefissati e di molto inferiori a quelli “raccontati” dai Sindacati. Dovendo operare, inoltre, in un contesto di posizione dominante – con squilibrio concorrenziale – esercitata da parte degli Automobile Club e del P.R.A. come ben si evince dalla recente segnalazione dell’Antitrust in materia”.