Un’unica Drager per un unico numero: il 118

redazione

Nel corso del 15° Congresso della Società Italiana Sistema 118, svoltosi nei giorni scorsi a Roma, sono state affrontate ed approfondite le tematiche organizzative e cliniche di un sistema, quello dell’emergenza sanitaria, in costante crescita ed evoluzione.

Il fitto calendario di incontri e workshop, durante i quali si sono avvicendati oltre duecento professionisti del settore sanitario, ha evidenziato come l’emergenza pre-ospedaliera deve essere affrontata secondo un modello di riferimento non solo sanitario ma anche sociale, con particolare riferimento alla sicurezza dei cittadini in tutte le attività quotidiane.

L’assistenza sanitaria in situazioni di emergenza deve essere svolta assicurando qualità ed efficienza e un valido supporto può derivare dall’utilizzo di nuove tecnologie in grado di garantire un risparmio di risorse e allineare il sistema alle esigenze dei cittadini.

Dräger, i cui prodotti, da oltre 125 anni, “proteggono, sostengono e salvano vite”, (come recita il motto aziendale), ha unito per questa manifestazione le sue forze e ha presentato con una “one voice” le sue soluzioni dedicate sia al mondo ospedaliero che ai servizi di emergenza.

In particolare, nello stand allestito al Congresso, si sono potuti ammirare i sistemi portatili di rilevazione sia monogas, delle serie Pac 3500, 5000 e 7500, che multigas X-am 2500 – 5000, strumenti utili per le squadre di soccorso e di emergenza per monitorare, in modo rapido e preciso la presenza di numerosi gas nell’aria tra cui il pericolosissimo quanto indistinguibile monossido di carbonio (un esempio alquanto recente è quella di un infermiere in provincia di Treviso il quale ha salvato la vita ad una donna incinta utilizzando proprio un dispositivo della serie Pac Dräger).

Inoltre è stato presentato in anteprima il nuovissimo sistema di ventilazione, Oxylog VE300, che grazie alle sue caratteristiche di leggerezza (pesa solo 3,6 kg), robustezza e facilità di trasporto (una maniglia molto ergonomica) consente a sanitari e paramedici di trattare i pazienti con modalità di ventilazione molto vicine a quelle ospedaliere.