Vacanze Last Minute: attenzione alle truffe informatiche

Eugenia Scambelluri

Il mercato online dei viaggi e delle vacanze sta crescendo anno dopo anno. Secondo due studi pubblicati l’anno scorso da Trivago e da British Airways negli ultimi 10 anni il numero di chi prenota online sarebbe cresciuto del 67% soprattutto nell’ottica di ottenere un maggiore risparmio. I siti di viaggio consultati in media per prenotare un viaggio sarebbero dai 2 ai 5 per il 57% degli intervistati e, cosa importante, per il 73% il prezzo è la ragione discriminante.
I criminali online ogni anno ordiscono nuove trappole. Nelle prossime settimane gli esperti dei G DATA Security Labs si aspettano un aumento nelle email di spam mirate agli utenti Internet in cerca di offerte per le loro vacanze. Attenzione dunque a confermare le prenotazioni o alle allettanti offerte last minute che arrivano nella nostra casella email. Molte email arrivano con file allegati infetti o contengono link che puntano a siti non sicuri contenenti trappole malware. 

I cyber criminali non vanno in vacanza come gli esperti di G DATA hanno avuto modo di notare negli ultimi anni. Essi sono interessati in particolare ai dati bancari e delle carte di credito che possono essere poi rivenduti nei forum underground o utilizzati in maniera illecita per altre attività criminali.
 
“Oltre a utilizzare un software per la sicurezza informatica chi non vuole cadere vittima dei cyber criminali dovrebbe sempre tenere il proprio sistema aggiornato. Questo punto è di solito ignorato e spesso consente ai criminali di infettare i computer sfruttando falle di sicurezza ancora presenti nei programmi installati”, spiega Ralf Benzmüller, Head of G DATA SecurityLabs.
“Chi prenota le proprie vacanze online dovrebbe controllare le offerte online e verificare la reputazione del fornitore nel modo più dettagliato possibile”. Le mail di spam con offerte per le vacanze dovrebbero essere sempre cancellate. In nessun caso i destinatari devono aprire i file allegati o cliccare sui link inclusi. Non bisogna neppure rispondere alle mail di spam: “Così facendo, infatti, si indica ai criminali che l’indirizzo email da loro utilizzato è effettivamente attivo”