Verso una professione riconosciuta per gli operatori della sicurezza non armata e delle investigazioni

redazione


Il tema della sicurezza privata è da sempre uno dei più controversi. Proprio in questi ultimi giorni l’ennesimo fatto di cronaca, a Modena è stato accoltellato un addetto alla sicurezza di un locale, ha riportato alla ribalta un problema di un mondo che riguarda migliaia di persone: quello dell’inquadramento di questi operatori della sicurezza troppo spesso non tutelati e protetti.

Per questo, in occasione della Fiera della Sicurezza di Milano (Biennale Internazionale di Security & Fire Prevention), il 5 novembre alle 14.30 si svolgerà il convegno organizzato da ENBISIT (Ente Nazionale Bilaterale Sicurezza Investigazioni e Tutela), nel quale verrà presentato il nuovo C.C.N.L. della Sicurezza non armata e delle investigazioni.


Questo nuovo contratto, perfezionato e ampliato rispetto al precedente, punta ancora di più a voler far diventare questa attività una vera e propria professione inquadrata, riconosciuta e regolamentata e che riguarda numerose figure professionali: addetti al controllo attività di spettacolo, intrattenimento, controllo accessi attività commerciali, fieristiche, servii di accoglienza, guardiania, monitoraggio aree, stewarding, solo per citarne alcuni. Al momento sono oltre 10mila i soggetti che stanno usufruendo di questo contratto, ma c’è ancora un “sommerso” di oltre 200mila persone che lavorano senza contratto o con contratti inappropriati ( multiservizi) o in nero e sopratutto senza quelle garanzie necessarie alla dignità e alla sicurezza del lavoratore (inail , inps)  per una professione che prevede, in molti casi dei rischi quotidiani.

 
Il Contratto Collettivo Nazionale per i dipendenti degli Istituti Investigativi Privati e delle Agenzie di Sicurezza Sussidiaria voluto dall’AISS (Associazione Italiana per la Sicurezza Sussidiaria) e da Federterziario ed in collaborazione con UGL Sicurezza Civile, è stato il primo vero contratto sottoscritto (in data 28 gennaio 2011) nel settore e che, con il rinnovo avvenuto da poco, è stato ulteriormente perfezionato. Un contratto nato per garantire diritti e interessi dei lavoratori e delle imprese.

Il convegno del 5 novembre, sarà un importante occasione per approfondire i temi del contratto. Ad aprire i lavori sarà il Presidente Franco Cecconi (ENBISIT/ AISS) insieme  all’ Avv. Francesco Franco (Presidente Fonditalia).

 

Molti i temi che verranno trattati e che interesseranno tutti coloro, lavoratori e aziende, che operano nel mondo della sicurezza e che non si sentono tutelati: “I punti nodali del contratto e la loro evoluzione, un grande supporto per i consulenti del lavoro”; “I Servizi alle Aziende”; “Formazione sostenibile – nuovi corsi di formazione AISS per investigatori”; “Sostegno ai lavoratori e alle famiglie”; “L’esigenza di una nuova normativa, verso un nuovo 134?”; Apertura ai servizi di tutela?Analisi delle normative europee.


Il punto primario è l’innovazione portata da questo contratto, concepito appositamente per le agenzie di investigazione e sicurezza (servizi di controllo , portierato , reception, controllo accessi, stewarding) che nel tempo non erano mai state realmente “tutelate e protette”.

Il CCNL raccorda ed elabora l’operatività e il trattamento dei lavoratori nell’intero territorio italiano e ha l’obiettivo di disciplinare l’intero settore proponendosi in sostituzione a tutti i contratti impropri a progetto o di collaborazione.


E’ molto importante formare e tutelare le diverse figure professionali ma soprattutto creare un rapporto duraturo e basato sulla fiducia tra datore di lavoro e lavoratore.

Una delle tante peculiarità di questo contratto è la “flessibilità”,  confortata anche dal contratto a chiamata , con deroga alla fascia di età , alla luce del fatto che il settore è caratterizzato da orari imprevedibili e da fattori particolarmente variabili.


Le principali modifiche sono state:


• il limite delle 400 giornate effettive di lavoro massime calcolate nel triennio imposto nei contratti di lavoro intermittenti è stato derogato;


• il divieto di assunzione di personale a tempo determinato imposto per la percentuale superiore al 20 % del totale dell’organico è stato derogato;


• è stato definito che il tempo parziale viene retribuito al pari del tempo pieno indipendentemente dalle ore lavorate, fino al raggiungimento delle 40 ore settimanali previste dal tempo pieno;


• sono stati sensibilmente diminuiti tutti gli oneri a carico dell’azienda in caso di malattia, infortunio e altre situazioni simili regolate dal CCNL;

 

• è stato eliminato il premio produzione, generalmente definito “quattordicesima mensilità”.