Zaia: sì a una caccia responsabile

Paola Fusco

In occasione dell’inizio della stagione venatoria, il ministro delle Politiche agricole, Luca Zaia, ha invitato "tutti coloro che praticano l’attività venatoria a una caccia responsabile nel rispetto delle normative vigenti. Il cacciatore deve collaborare sempre più con gli enti locali per contribuire alla gestione del patrimonio faunistico e naturale del nostro Paese. In questo contesto si inserisce l’importante opera di vigilanza sul territorio svolta dalla Forestale che in questo periodo verrà intensificata per prevenire gli incidenti e reprimere gli episodi di bracconaggio”. Una costante e capillare attività, quella svolta dal Corpo forestale dello Stato, che ha portato, nel corso del 2007, ad accertare 1.738 reati rispetto ai 1.461 dell’anno precedente, la maggior parte dei quali hanno riguardato la tutela della fauna selvatica autoctona (1.129). In aumento anche le persone denunciate, passate da 963 nel 2006 a 1.118 nel 2007; in calo, invece, gli arresti: sei nel 2007 contro gli otto del 2006. Accertati, infine, nel 2007, 5.587 illeciti amministrativi e 143 mila controlli. Il Corpo forestale dello Stato ha raccomandato la massima prudenza ricordando di non cacciare, per un periodo non inferiore a dieci anni, sulle superfici boschive colpite da incendi, di controllare lo stato delle armi, del munizionamento e dell’equipaggiamento, di verificare la regolarità dei documenti necessari per il porto delle armi e per l’esercizio venatorio, di provvedere al pagamento delle tasse governative e regionali, di prestare attenzione alle Zone a protezione speciale, all’interno delle quali l’attività venatoria è disciplinata per specie, alle zone umide, dove si ha l’obbligo delle munizioni con pallini di acciaio, di rispettare le distanze di sicurezza previste dalla legge e di non abbandonare i bossoli inesplosi sul posto.