Diciotto persone indagate per cessione di materiale pedo-pornografico, dodici perquisizioni domiciliari effettuate, decine di computer analizzati e centinaia di supporti informatici sequestrati: questo il risultato dell’operazione di contrasto alla pedopornografia on line denominata “V-BRAKE”, portata a segno dal Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Venezia.Il blitz, conclusosi solo poche ore fa, ha visto impegnati gli specialisti della Sezione Operativa del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni “VENETO” coadiuvati da altri elementi sul territorio nazionale, per un totale di oltre 80 uomini. Sono state interessate le province di Lecco, Mantova, Bologna, Forlì-Cesena, Roma, Caserta, Napoli, Taranto, Padova, Torino e Messina ed al termine delle attività è stata sequestrata una ingente quantità di materiale informatico anche di ultimissima generazione, già al vaglio degli inquirenti.Le attività di analisi forense svolte nell’immediato dagli esperti della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Venezia, hanno consentito di trarre in arresto in flagranza di reato un trentenne residente in provincia di Lecco, trovato in possesso di veri e propri archivi informatici di materiale pedo-pornografico, riproducente bambini anche in tenera età costretti a subire violenze sessuali ad opera di adulti.L’indagine è frutto di una complessa attività investigativa che ha visto gli operatori della Polizia Postale impegnati per mesi sottocopertura nella Rete fingendosi pedofili. Gli investigatori hanno indagato su un noto servizio di messaggistica istantanea molto utilizzato dagli internauti, che nella circostanza veniva fruito come strumento per cedere e diffondere in tempo reale materiale pornografico realizzato mediante l’utilizzo di minori 18 anni.
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