5 milioni di malware in soli tre mesi

la redazione

I laboratori tecnici di Panda Security, The Cloud Security Company, hanno stilato il report sul malware del 3° trimestre 2011, nel quale si sottolinea come l’attività degli autori di codici pericolosi non sia affatto diminuita durante il periodo estivo. Sono infatti più di 5 milioni i nuovi esemplari di malware che sono stati distribuiti tra luglio e settembre, con il record ottenuto dai Trojan, codici eletti dai cyber criminali per realizzare il furto di dati personali. Anonymous Group, protagonista del secondo trimestre 2011, ha continuato a esserlo a seguito dell’arresto di alcuni membri e al furto di dati di alcuni siti Web e di operazioni effettuate con PayPal. Luis Corrons, direttore tecnico dei laboratori di Panda commenta “ciò che sorprende del trimestre scorso è il record raggiunto nella creazione di nuovi Trojan, 3 nuovi esemplari su 4 appartenevano a questa tipologia, dimostrando il continuo ed elevato interesse dei cyber criminali di impossessarsi in modo illecito dei dati degli utenti.” Nei mesi di luglio, agosto e settembre è stato superato il primato di nuovi esemplari di Trojan creati, con una percentuale del 76,76, in aumento rispetto al 68% del secondo trimestre. I Trojan sono sempre stati nelle posizioni alte delle classifiche del cyber crimine, ma non avevano mai raggiunto una quota così elevata. Al secondo posto si stagliano i virus, con il 12,08% (inferiori rispetto al 2° trimestre), seguiti dai worm, che scendono dall’11,69% al 6,26%. Una tipologia in crescita è invece quella degli adware, che passano dall’1,37% al 3,52% grazie all’incremento degli antivirus fake, inclusi in questa categoria. Le nazioni più colpiteNella classifica delle Top 20 che hanno subito il maggior numero di attacchi, la Cina è ancora al primo posto, con il 62,47% di PC infetti, seguita da Taiwan (50,93%) e Turchia (46.48%). Il paesi, invece, più al sicuro è ancora  la Svezia, con una percentuale del 23,36, Regno Unito (26,53%), Svizzera (26,57%) e Germania (28.20%). “E’ fondamentale monitorare i paesi che subiscono meno attacchi, come la Svezia, per comprenderne il comportamento sul fronte della sicurezza e cercare di seguirne il modello. Per incrementare la protezione nel mondo, dobbiamo riuscire a trarre benefici dai successi ottenuti e dagli errori commessi,” spiega Luis Corrons.