ADR cresce in sicurezza

Riccardo Fraddosio

Si è svolta ieri la cerimonia d’inaugurazione delle nuove sale operative dell’Aeroporto Leonardo da Vinci, alla presenza del capo della Polizia, Antonio Manganelli, e del presidente di Aeroporti di Roma, Fabrizio Palenzona. "Oggi è una giornata significativa – ha dichiarato il Prefetto Manganelli, parlando di fronte a una platea di giornalisti, poliziotti e operatori aeroportuali –. Grazie alla realizzazione di questo progetto, il nostro Paese ha potuto provare di essere all’avanguardia nei settori della tecnologia e della sicurezza, edificando un decisivo partenariato con una società privata, Adr, in nome della sicurezza dei passeggeri". Il piano di lavoro, voluto e attuato dalla Società Aeroporti di Roma in collaborazione con la Polizia di frontiera e il Ministero degli Interni, ha reso possibile la creazione di una nuova e più idonea centrale operativa, composta da tre sale. Un progetto ambizioso, concepito per la prima volta otto anni fa, quando il gestore Adr ha preso in consegna i controlli di sicurezza dell’aeroporto. Oggi la Direzione Sicurezza Aeroportuale si compone di circa ottocento persone, in gran parte certificate dai corsi di "security training", riconosciuti a livello internazionale; sicuramente un gran salto di qualità, se si pensa che nel 2000 gli addetti alla sicurezza erano poco più di trecento. Ma le novità volute da Adr non si fermano qui, è sul piano della tecnologia, infatti, che si registra il cambiamento più radicale: ogni singola sala è dotata di una parete multiscreen con otto monitor al plasma da 50 pollici e possiede tre postazioni autonome, le vecchie apparecchiature sono state integrate con server gestionali ad alta capacità, la centrale telefonica è stata ampliata fino a 30 linee disponibili e, infine, allo scopo di garantire l’autonomia energetica in caso di guasti o blackout, sono stati installati sistemi Ups di energia da 66Kva e sistemi di condizionamento. Del resto, l’importanza di questa operazione diviene evidente se si considera che i passeggeri in transito a Fiumicino sono circa trentasei milioni l’anno. E, come ha ricordato il capo della polizia Manganelli, il raggiungimento di "condizioni di sicurezza primarie" sono un obbligo per un "punto strategico" come l’aeroporto di Roma, soprattutto alla luce di una possibile recrudescenza del terrorismo internazionale.