Afghanistan, morto militare italiano

Tiziana Montalbano

Un militare italiano, il tenente Massimo Ranzani, è rimasto ucciso nell’esplosione di un ordigno che ha colpito un veicolo blindato Lince nei pressi di Shindand, nell’Ovest dell’Afghanistan. L’attentato, che è stato rivendicato dai talebani, è avvenuto mentre la pattuglia rientrava da un’operazione di assistenza medica alla popolazione. Altri quattro soldati, tutti appartenenti al 5° reggimento alpini di Vipiteno, sono rimasti feriti nello scoppio. In un comunicato lo Stato Maggiore della Difesa ha riferito che la pattuglia stava rientrando da un’operazione di assistenza medica alla popolazione locale. L’utilizzo degli ordigni esplosivi improvvisati (Ied), nonostante gli importanti progressi svolti da Isaf per contrastarne la minaccia – è scritto nel comunicato -, rappresenta una delle modalità di azione tra quelle utilizzate dai ribelli e nel 30% dei casi colpisce vittime civili. Le forze di sicurezza Isaf svolgono una continua attività per prevenire questo genere di minaccia al fine di migliorare le condizioni di sicurezza e garantire uno sviluppo sociale ed economico della regione. Nato a Ferrara nel 1974, in forza al 5° reggimento alpini di Vipiteno, in provincia di Bolzano, il tenente Ranzani (nella foto) era alla sua seconda missione in Afghanistan e si trovava sul posto dall’ottobre 2010. Ranzani è stato descritto come un militare professionista ed esperto.