Due militari italiani sono morti in Afghanistan dopo essere stati investiti dall’esplosione di un ordigno rudimentale. Si tratta del primo maresciallo Mauro Gigli e del caporalmaggiore capo Pierdavide De Cillis entrambi specialisti del Genio addetti alla rimozione degli Iedd (Improvised Explosive Device Disposal), gli ordigni esplosivi improvvisati. Unanime il cordoglio delle istituzioni. Ancora da capire se lo scoppio sia stato provocato a distanza con un telecomando o se la deflagrazione sia stata accidentale. A breve il rientro in Italia delle salme. Con questo sale a 29 il numero dei militari italiani morti in Afghanistan dal 2004. Nell’incidente, avvenuto a una decina di chilometri da Herat, ha riportato lievi escoriazioni anche il capitano Federica Luciani del secondo Reggimento Genio Pontieri di Piacenza e si è registrato il ferimento lieve di un civile afghano. Da quanto si è appreso i due militari che facevano parte di un team Iedd (specializzato nella rimozione di ordigni esplosivi improvvisati) erano impegnati proprio in una operazione di disinnesco su segnalazione della polizia afghana. Dopo aver verificato la presenza dell’ordigno, i due genieri hanno proceduto alla sua neutralizzazione. Ma nel perlustrare la zona circostante per accertare l’eventuale presenza di altri ordigni, sono stati investiti da una forte esplosione che ne ha causato la morte. Il primo maresciallo Mauro Gigli, nato il 3 aprile 1969 a Sassari, era effettivo al 32° Reggimento Genio di Torino (Brigata Alpina Taurinense), mentre il caporal maggiore capo Pierdavide De Cillis, nato il 25 febbraio 1977 a Bisceglie (Bari), apparteneva al 21° Reggimento Genio di stanza a Caserta. Domani le salme dei militari rientreranno in Italia.
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