Aise, massima allerta per l’Egitto

Domenico Silvestri

In Egitto sono stati ulteriormente rafforzati i dispositivi di sicurezza per gli italiani e la presenza di operatori dei servizi. E’ quanto ha spiegato al Copasir, nel corso di un’audizione, il generale Adriano Santini, direttore dell’ Aise, l’ Agenzia per le informazioni e la sicurezza esterna. Grande è l’attenzione
riservata alla tutela degli enormi interessi economici italiani, con i numerosi imprenditori presenti sul posto con le loro attivita’ giustamente preoccupati e con gli stessi tour operator in crescente fibrillazione. Da non sottovalutare, in prospettiva, nemmeno il rischio che il degenerare della situazione e l’ allentarsi dei controlli alle frontiere possa aumentare i flussi di clandestini verso l’Europa e, in primis, verso le nostre coste. Secondo quanto si apprende, Santini avrebbe delineato ai
commissari una situazione di grande allarme, ma non disperata, anche se non e’ possibile escludere il rischio di un contagio progressivo della protesta ad altri paesi dell’ area nordafricana e mediorientale: proprio per oggi i giovani siriani dovrebbero ritrovarsi in piazza per una manifestazione convocata via facebook. La realta’ dei vari Paesi e’ diversi, diverse le situazioni politiche e sociali e diverso il peso delle forze armate, che giocano un ruolo piu’ o meno importante in certi contesti – avrebbe detto Santini – ma la protesta egiziana sarebbe caratterizzata, secondo gli stessi analisti locali, da un
carattere di "forte spontaneismo", espressione di una situazione economica pesante e di un povertà diffusa, e questo escluderebbe la prospettiva di una più estesa deriva islamista e jihadista. Valutazione, questa, che naturalmente – pur in assenza di segnali precisi – non porta a  sottodimensionare i rischi di terrorismo.