Alimenti, record di controlli nel 2010

Pier Giorgio Paglia

Solo nel 2010 sono stati effettuati più di 430mila controlli nella sicurezza alimentare. Emerge
dal rapporto "Italia a tavola 2011" di MDC (Movimento Difesa del Cittadino) e Legambiente. Dall’Agenzia delle Dogane ai Carabinieri per la Tutela della Salute (Nas), ai Carabinieri per le Politiche Agricole e Alimentari. Dalle Capitanerie di Porto al Corpo Forestale, all’Ispettorato, ai Servizi Igiene degli Alimenti e Nutrizione e ai Servizi Veterinari dei Dipartimenti di Prevenzione delle Asl e Laboratori pubblici che operano nell’ambito del Servizio sanitario nazionale. Il Movimento Difesa del Cittadino e Legambiente ringraziano il lavoro svolto da tutti gli istituti preposti al controllo ricordando che in tema di governance della sicurezzaalimentare in Italia c’è ancora molta strada da percorrere al fine di garantire il massimo livello di tutela della salute del cittadino. "Nel Paese che ha lottato per ospitare l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) – ha dichiarato Antonio Longo, presidente del Movimento Difesa del Cittadino – siamo ancora bloccati su vecchie impostazioni, attribuzioni, competenze che dimostrano tutti i loro limiti ogni volta che c’è una crisi di sicurezza per l’alimentazione. Così è stato per l’influenza aviaria, così è stato per le mozzarelle di bufala contaminate o contraffatte, giusto per citare gli ultimi casi. Col risultato che gli italiani vengono a sapere delle emergenze alimentari prima dei giornali, dalla tv o magari dalle associazioni consumatori. Crediamo che vada riaperta la questione dell’Agenzia nazionale, senza anacronistiche gelosie e concorrenze. Per intervenire con rapidità, per dare un senso alla molteplicità di soggetti che effettuano i tantissimi controlli, per dare efficacia all’informazione, per dare sicurezza ai cittadini che spesso non sanno a chi rivolgersi quando cercano informazioni". "Bisogna uscire – ha affermato Francesco Ferrante della segreteria nazionale di Legambiente – da questa paradossale impasse: da una parte l’agroalimentare è uno di quei settori su cui puntare per rilanciare lo sviluppo del nostro Paese, in particolare sulla tutela del made in Italy e della ‘buona’ Italia, dall’altra è proprio in questo settore, così delicato per la salute dei cittadini, che ogni giorno si svolge una vera e propria battaglia tra forze dell’ordine e criminali senza scrupoli. Dobbiamo impegnarci sempre di più – ha sottolineato Ferrante – nella diffusione e nella promozione delle buone pratiche agricole e della etichettatura completa e trasparente. Dobbiamo poi assolutamente pretendere che l’Efsa inizi finalmente a svolgere il suo ruolo di tutela della sicurezza alimentare a livello europeo e che in Italia si possa, superando ostacoli e timidezze, arrivare a un coordinamento efficace delle attività di prevenzione e controllo".