Archiviazione Blob di Azure, ecco la soluzione di resilienza informatica firmata Rubrik

Rubrik, Inc. (NYSE: RBRK), la Zero Trust Data Security™ Company, annuncia una nuova soluzione di resilienza informatica per Archiviazione Blob di Microsoft Azure, che assicura maggiore visibilità sui dati cloud, aumentando agilità e resilienza aziendale. La crescente dipendenza delle aziende dal cloud dà infatti luogo a un rischio intrinseco di vulnerabilità dei dati sensibili.

Archiviazione Blob di Microsoft Azure offre uno storage a oggetti sicuro per carichi di lavoro cloud-native, archivi, data lake, computing ad alte prestazioni e machine learning. Ottimizzato per l’archiviazione di enormi quantità di dati non strutturati, le organizzazioni di tutti i settori lo utilizzano come storage critico per informazioni aziendali sensibili, dati personali, record di compliance e quelli che alimentano i modelli di training dell’intelligenza artificiale (AI).

“Nel settore delle costruzioni, Simpson Strong-Tie offre innovazione e un servizio di alto livello”, ha dichiarato John Meng, vicepresidente dell’infrastruttura IT e delle operazioni di Simpson Strong-Tie. “Le interruzioni dell’attività possono avere ripercussioni sia sui dipendenti che sui clienti, nonché sulla nostra capacità di fornire un servizio di qualità. Sfruttando le soluzioni di Rubrik, compresa la protezione di Azure Blob, possiamo garantire la salvaguardia completa dei dati, la conformità e la resilienza informatica, permettendoci di proteggere le informazioni sensibili e garantire la tranquillità a dipendenti e clienti, certi che i loro dati sono al sicuro”.

“I Rubrik Zero Labs hanno recentemente rilevato che il 70% di tutti i dati osservati da Rubrik in ambiente cloud è costituito da object storage, potenzialmente caratterizzato da una copertura di sicurezza molto inferiore rispetto a quelli archiviati in ambienti on premise e SaaS”, ha commentato Anneka Gupta, Chief Product Officer di Rubrik. “Ancora più sconvolgente è il fatto che, secondo le stime, quasi il 90% dei dati è costituito da file di testo o semi-strutturati, tipologie che possono variare in termini di leggibilità automatica o di copertura da parte di tecnologie e servizi di sicurezza importanti. Parliamo di una doppia vulnerabilità”.