Assegni scoperti, le Fiamme gialle indagano

Gian Luca Berruti

Acquistavano merci per centinaia di migliaia di euro che, però, pagavano con assegni scoperti prima di sparire nel nulla. Era questo il remunerativo sistema – effettivamente esente da costi e tasse – messo in atto da un’organizzazione di truffatori scoperti dai finanzieri del Comando Provinciale di Catania. La stessa organizzazione, composta da 11 elementi (tutti individuati e denunciati dalle Fiamme Gialle), operava nella provincia etnea e in quelle di Enna e Caltanissetta. Il meccanismo di frode, ben congeniato ed efficace, veniva realizzato tramite rappresentanti di commercio attivi sul territorio siciliano, attraverso i quali venivano ordinate merci di vario tipo (grandi e piccoli elettrodomestici, articoli di cancelleria e per fumatori) che venivano poi consegnate presso gli indirizzi indicati dagli stessi truffatori ai malcapitati fornitori. I luoghi di consegna, però, erano riconducibili a persone e/o soggetti economici del tutto estranei alla vicenda, mentre le merci oggetto della truffa venivano pagate con assegni scoperti che in gergo vengono definiti come “cabriolet” o anche “ballerini”. Le merci così acquisite finivano poi sul mercato illegale, consentendo all’organizzazione di truffatori di conseguire fortissimi guadagni visto che a loro erano costate praticamente nulla. Gli uomini della Guardia di Finanza catanese, grazie anche alla tempestiva segnalazione pervenuta loro da una società truffata avente sede a Lecco, sono però riuscite a individuare i responsabili al termine di complesse indagini di natura finanziaria. Proprio sul tempismo delle denuncie la Guardia di Finanza batte continuamente il tasto, ricordando alla cittadinanza che con il numero di pubblica utilità del Corpo “117” è attivo ogni giorno, gratuitamente, 24 su 24, su tutto il territorio nazionale.