Assicurazioni e Cybercrime: i rischi per il cliente e le opportunità per le compagnie secondo Affinio

redazione

In fatto di rischi le Compagnie Assicurative elaborano sofisticati modelli previsionali di calcolo, ma non sempre investono nel tenere i propri consumatori al riparo dal Cyber Crime.

Secondo Affinion, leader mondiale in soluzioni di customer engagement e nello sviluppo di soluzioni di cyber security, nonostante con il crescente uso dei social network e il dilagare di dispositivi IOT aumenti la consapevolezza per le minacce, persistono le cattive abitudini dei clienti, che spesso non sanno come proteggersi.

Il cliente non è al sicuro e le Compagnie Assicurative dovrebbero trasformare il rischio in opportunità. Investiamo ingenti somme di denaro in porte blindate, serrature di sicurezza o in sistemi di allarme, perché non proteggiamo i dispositivi che ci rendono ugualmente vulnerabili?

 

Nel 2017 nel mondo circa 1 miliardo di persone è stata vittima di crimini informatici[1] (978 milioni in 20 paesi), con un danno stimato di 500 miliardi di dollari come impatto mondiale del cyber crime[2].

 

In Italia oltre 16 milioni di persone, un terzo della popolazione[3], è stata vittima del crimine online nel 2017 ed è pari a €10 miliardi il costo italiano della criminalità informatica[4].

 

Siamo noi i primi ad immettere i nostri dati online.

A causa dell’espansione dei social network siamo sempre più esposti. Quanti dati immettiamo volontariamente sul web? Creiamo ogni giorno oltre 2,5 quintilioni di byte di dati[5].

 

In Italia il 73% della popolazione utilizza Internet: 34 milioni di persone sono attive sui social media per circa 2 ore al giorno, dato destinato a crescere secondo alcuni studi, considerando che gli adolescenti spendono anche 9 ore al giorno sui social[6].

 

La connettività del mercato IOT moltiplica il rischio.

Si amplia inoltre, come fa notare Affinion, il mondo dei dispositivi interconnessi.

 

Il mercato italiano dell’IOT vale in Italia circa 250 milioni nel 2017, in crescita del 35% rispetto al 2016. ll 38% degli italiani possiede già almeno un oggetto “smart” in casa e il 51% si dice preoccupato per i rischi legati alla privacy[7].

 

Con il diffondersi dei dispositivi interconnessi, si moltiplica il rischio. Un cyber criminale potrebbe entrare nella nostra casa attraverso la televisione o persino il condizionatore connesso ad uno smartphone.

 

Dove finiscono i dati rubati e quanto valgono nel Dark web?

Una volta rubati i nostri dati finiscono in un vero e proprio mercato nero, il cosiddetto Dark Web dove vengono scambiati su piattaforme volatili del tutto simili a quelle del trading online.

 

Una carta di credito o di debito si acquista sul Dark Web con cifre dai $5 ai $110, le informazioni come l’accesso ai servizi di pagamento (es. Paypal) vanno dai $20 ai $200, una patente di guida circa $20 e un passaporto intorno ai $1000– $2000[8].

 

Le Compagnie Assicurative possono giocare un ruolo chiave nell’evoluzione della protezione Cyber e conseguente educazione lato cliente finale. L’assicurazione interviene ex post a danno avvenuto, mentre su questo ambito può agire anche in materia di prevenzione e mitigazione del rischio.

 

Secondo Antonio Di Salvo, Country Head di Affinion: “Un nuovo approccio al tema cyber security può mitigare il problema prima che si manifesti al cliente e aiutare l’assicuratore a prevedere e ridurre il rischio. Per esempio, le compagnie possono offrire servizi per rilevare i segnali di attività sospette online, o la presenza di dati sul dark web. Tutti elementi chiave di differenziazione, fidelizzazione e prevenzione”.

 

Una scansione dei social media o del dark web potrebbero rilevare se i dati del cliente sono stati condivisi o compromessi prima che si abbia un problema serio.

 

Fornendo strumenti concreti che aiutino i consumatori a prevenire, monitorare e risolvere il rischio cyber.

 

Le opportunità diventano quindi: educare la sensibilità del consumatore ai rischi, ingaggiare il cliente in modo attivo per creare una relazione continuativa, che non si limiti alla stipula della polizza ma affianchi il consumatore nella sua vita quotidiana e diventare un punto di riferimento per la sua sicurezza.

[1] Fonte: Norton Cyber Security Insights Report 2017

[2] Fonte: Rapporto Clusit 2018

[3] Fonte: Norton Cyber Security Insights Report 2017

[4] Fonte: Rapporto Clusit 2018

[5] Fonte: IBM

[6] Fonte: Digital In 2018 In Southern Europe.  Hootsuite – We are social

[7] Fonte: Osservatorio Internet Of Things – School of Management del Politecnico di Milano realizzata su dati Doxa

[8] Fonte dati: Experian